Continuano le verifiche da parte dell’ufficio finanziario del comune per verificare il rispetto del Patto di Stabilità, le ultime verifiche effettuate a fine novembre e ad inizio dicembre avevano fatto rilevare degli scostamenti negativi da poco più di 500mila euro fino intorno ai 400mila euro.
Il 22 dicembre da un’ulteriore verifica questo scostamento sembrava rientrato, rilevando questa volta un saldo positivo di 9000 euro.
Lo stesso ufficio finanziario lancia però l’allarme attraverso una nota inviata tra l’altro anche ai consiglieri comunali, in questa si legge che nella stessa data di verifica i dirigenti dei diversi settori hanno trasmesso ulteriori atti amministrativi con impegni di spesa introno ai 113mila euro, tutti a carico della spesa corrente.
Come se non bastasse a peggiorare la situazione la presentazione in consiglio comunale di ben 16 proposte di riconoscimento di debiti fuori bilancio per un ammontare di spesa di 159mila euro, in totale poco più di 272mila euro che a pochi giorni dalla fine dell’anno diventano un macigno a cui i vari settori del comune, prima di tutto, devono porre rimedio.
Nella stessa nota il dott. Li Calzi indica ai dirigenti comunali la strada da seguire, ovvero rivedere gli impegni di spesa attraverso la verifica di incassi, entrate e la revoca di atti di impegno già regolarizzati.
Per quanto riguarda il Consiglio Comunale e la convocazione prevista per il 29 dicembre, si prevede una discussione accesa. Il gruppo di Forza Italia attraverso il suo capogruppo Filippo Giacobbe fa sapere che voteranno contro ogni punto messo all’ordine del giorno che possa peggiorare il risultato finale mettendo a rischio il Patto di Stabilità.
Le sanzioni previste per il comune di Nicosia, in caso di sforamento, sono diverse, consistono principalmente nell’impossibilità di contrarre mutui, quindi nessuna nuova opera pubblica potrà essere programmata, nel divieto di assunzione di personale a qualsiasi titolo, con la conseguenza che i lavoratori precari del comune non potranno più essere stabilizzati, nella riduzione delle spese correnti in misura pari alla media del triennio precedente e nella riduzione dei trasferimenti erariali, quindi meno soldi e meno servizi per i cittadini. Nel caso in esame, la riparazione degli errori deve avvenire sin dal Bilancio 2015, attraverso la riduzione delle spese eseguite in contrasto con le sanzioni, che dovrebbero essere applicate in conseguenza dello sforamento del patto.
Una bel problema per la prossima amministrazione, in questo caso dovremmo capire quali programmi ciascun candidato “in pectore” dovrebbe presentare considerando che per almeno un triennio la borsa della spesa rimarrà chiusa, su quali promesse elettorali si baserà la prossima campagna elettorale ?
Sergio Leonardi |