La comunità dei troinesi a Catania che nel 2011 ha costituito anche un’associazione denominata “Imakera” (che secondo alcuni storici sarebbe l’antico nome del paese), ha incontrato padre Luigi Ferlauto, fondatore e presidente dell’Oasi Maria SS. di Troina, nota struttura per lo studio delle disabilità intellettive e dei disturbi neurocognitivi.
L’incontro è avvenuto venerdì sera presso la Chiesa di San Luigi a Catania, nel viale Mario Rapisarda che registra un alto numero di residenti troinesi.
Un’iniziativa ha spiegato il presidente dell’associazione troinese Imakera Giovanni Pagana, legata allo spirito natalizio e in questa dimensione abbiamo voluto incontrare un illustre compaesano il cui eco per le sue opere e le sue attività aleggiano sempre nel territorio catanese, dove oramai per motivi professionali viviamo da tantissimi anni.
Un incontro sobrio e semplice all’interno della Chiesa di San Luigi Gonzaga.
Tanti i troinesi che con con le loro famiglie hanno voluto incontrare padre Ferlauto, alcuni dei quali lo hanno conosciuto in giovane età. Baci abbracci e foto ricordo.
Sono tanti i troinesi che vivono a Catania e nell’hinterland sia per motivi di lavoro che di studio e il loro senso di appartenenza al loro territorio di origine non è mai mutato, al contrario hanno rafforzato lo spirito e il rapporto tanto da costituire un’associazione nel cui statuto tra le finalità viene evidenziato la diffusione della storia e della cultura di Troina, come anche la trasmissione alle nuove generazioni dell’amore per la storia, la cultura e le tradizioni troinesi intese come beni comuni.
Padre Luigi Ferlauto, a 92 anni, ha voluto onorare l’invito dei suoi compaesani e accompagnato dai due sacerdoti che lo collaborano, padre Silvio Rotondo e padre Basilio Agnello, un gruppo di volontarie e il dottore Giuseppe Santoro, ha presenziato alla santa messa, al termine della quale in un suo intervento ha invitato tutti a venire a Troina per vedere quanto è stato realizzato e i progetti che saranno messi in cantieri.
“L’Oasi – ha detto padre Ferlauto – lavoro nel silenzio, ma è un silenzio costruttivo”. Inoltre ha lanciato una proposta e cioè quella di costituire una banca della solidarietà per valorizzare ciò che esiste nella comunità come forma di aiuto alle persone. |