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Presentata in Senato dal Movimento 5 Stelle un’interrogazione sulla gestione ATO Idrico Acquaenna

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19/12/2014 - Presentata in Senato dal Movimento 5 Stelle un’interrogazione sulla gestione ATO Idrico Acquaenna

Con un atto di Sindacato Ispettivo indirizzato al Ministro dello Sviluppo Economico presentato al Senato della Repubblica dai parlamentari del Movimento 5 Stelle Catalfo, Santangelo, Bertorotta, Giarrusso, Paglini, Puglia e Blundo, approda in Parlamento la questione ATO Idrico  e AcquaEnna.

I senatori pentastellati chiedono al ministro Federica Guidi di attivarsi presso le amministrazioni coinvolte affinché siano intraprese tutte le opportune iniziative al fine di accertare l'operato dell'ATO idrico n. 5 di Enna, la gestione della società Acquaenna, con particolare riferimento anche a numero, qualifiche, mansioni effettivamente svolte e retribuzione dei lavoratori impiegati, alle remunerazioni del management nonché a eventuali conflitti d'interesse che, a parere degli interroganti, potrebbero sussistere tra l'ATO idrico n. 5, Acquaenna Scpa e all'interno della compagine sociale di Acquaenna.

Questa l’interrogazione presentata:

Premesso che:
l'Autorità per l'energia elettrica e il gas e il sistema idrico (AEEGSI) è un organismo indipendente, istituito dalla legge n. 481 del 1995, con il compito di tutelare gli interessi dei consumatori e di promuovere la concorrenza, l'efficienza e la diffusione di servizi con adeguati livelli di qualità, attraverso l'attività di regolazione e di controllo;

tramite decreto-legge n. 201 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214 del 2011, all'Autorità per l'energia elettrica e il gas sono state attribuite competenze anche in materia di servizi idrici. L'articolo 21, comma 19, prevede, infatti, che "Con riguardo all'Agenzia nazionale per la regolazione e la vigilanza in materia di acqua, sono trasferite all'Autorità per l'energia elettrica e il gas le funzioni attinenti alla regolazione e al controllo dei servizi idrici, che vengono esercitate con i medesimi poteri attribuiti all'Autorità stessa dalla legge 14 novembre 1995, n. 481";

in particolare, l'Autorità deve definire un sistema tariffario certo, trasparente e basato su criteri predefiniti, promuovendo la tutela degli interessi di utenti e consumatori. Il sistema tariffario deve inoltre armonizzare gli obiettivi economico-finanziari dei soggetti esercenti il servizio con gli obiettivi generali di carattere sociale, di tutela ambientale e di uso efficiente delle risorse;

considerato che:
Acquaenna S.c.p.a. (società consortile per azioni) è la società che si è aggiudicata la gara per la gestione del servizio idrico integrato nell'ambito territoriale ottimale (ATO) di Enna per la durata di 30 anni;

in data 19 novembre 2004 Acquaenna ha sottoscritto con l'autorità d'ambito la convenzione di gestione; il cui oggetto è il servizio idrico integrato costituito dall'insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue;

l'art. 16 della convenzione prevede uno sviluppo tariffario per tutta la durata trentennale della gestione e afferma che "i ricavi provenienti dall'applicazione di articolazione tariffaria costituiscono il corrispettivo totale del S.S.I. e che nessun altro compenso potrà essere richiesto per la fornitura del servizio medesimo";

considerato inoltre che:
attualmente, tenendo conto delle modifiche di legge, dell'istituzione dell'AEEGSI e del nuovo metodo tariffario idrico approvato con delibera dall'Autorità, la tariffa idrica applicata da Acquaenna è stata modificata ed è articolata in diverse voci: quota fissa, acquedotto, fognatura, depurazione e oneri di perequazione;

alle suddette voci, è stata aggiunta la nuova definizione "partite pregresse", applicata in forza dell'art. 31 dell'allegato A della delibera dell'Autorità n. 643/2013/R/idr, il quale dispone che "Gli eventuali conguagli relativi a periodi precedenti al trasferimento all'Autorità delle funzioni di regolazione e controllo del settore, e non già considerati ai fini del calcolo di precedenti determinazioni tariffarie, sono quantificati ed approvati, entro il 30 giugno 2014, dagli Enti d'Ambito o dagli altri soggetti competenti e comunicati all'Autorità";

Acquaenna ha dichiarato all'ATO Idrico n. 5 che tali conguagli sono rappresentati degli scostamenti, somme derivanti dalla differenza del costo effettivo annuale del servizio e costo presuntivamente calcolato, accumulati dall'inizio della gestione fino all'anno in corso ed ammontano a circa 21 milioni di euro. A notizia degli interroganti non è certo che tale dichiarazione sia stata accompagnata dai relativi documenti giustificativi;
il totale degli scostamenti è stato approvato con delibera ATO n. 2/2012 e le modalità di riscossione con determina ATO n. 202/2013. Gli scostamenti saranno recuperati da Acquaenna tramite l'addebito di 0,30 euro al metro cubo per tutti i metri cubi consumati per i prossimi 10 anni;

al fine di controllare la fondatezza dell'importo, risulta agli interroganti che non sia nota la modalità di calcolo di tali somme, né se sia stata formulata all'AEEGSI la regolare comunicazione prevista dalla delibera;
considerato altresì che:
ad aggravare ancora di più la situazione, nella bolletta di agosto 2014 è stata inserita un'ulteriore voce denominata "deposito cauzionale", per un importo una tantum di 25 euro;

la voce viene giustificata attraverso il richiamo della delibera dell'Autorità n. 86/2013/R/idr che riconosce una facoltà, e non l'obbligo, al gestore, stabilendo un tetto massimo pari "a tre mensilità di consumo storico", il quale quindi potrebbe giustificare la richiesta di ulteriori integrazioni che potrebbero ammontare a decine o addirittura centinaia di euro per ogni utente;

inoltre, la delibera specifica che per le utenze già in essere al momento dell'entrata in vigore dello stesso provvedimento tale deposito dovrebbe essere rappresentato dalle somme già versate dagli utenti a titolo di "anticipo dei consumi", o di "garanzia", che molti utenti hanno già versato al precedente gestore;

dall'aumento causato dalla voce "partite pregresse", attesa l'enormità dei disavanzi accumulati, deriverebbe un costo spropositato della tariffa, che, a detta delle associazioni dei consumatori e con riferimento a campioni di bollette, toccherebbe punte di 3 euro al metro cubo;

la voce viene a gravare su tutti gli utenti, anche su coloro che hanno appena effettuato l'allaccio e a prescindere dal consumo effettivo;
il costante aumento della tariffa del servizio idrico è divenuto un costo insostenibile per il precario budget di molti cittadini della provincia di Enna che, già gravati dalla crisi del lavoro, non riescono a pagare i rincari, molti dei quali dovuti, a giudizio degli interroganti, all'inettitudine e alla cattiva gestione della società Acquaenna;

risulta agli interroganti che molti cittadini lamentano il distacco della fornitura di acqua;

la giurisprudenza ha giudicato vessatorio il distacco della fornitura senza preventiva disamina delle situazioni specifiche e tutela delle fasce deboli (Tribunale di Latina sentenza del 13 luglio 2006);

la necessità di un quantitativo minimo d'acqua, comunque riconosciuto anche a chi non può pagarla, è sostenuta anche dalla risoluzione dell'ONU per il diritto all'acqua del 28 luglio 2010 e da numerose sentenze, quali quella del Tribunale di Castrovillari (sentenza n. 5811 del 30 novembre 2012), secondo cui la morosità dell'utente non è ragione sufficiente a soddisfare la sospensione della fornitura di acqua, in quanto in contrasto con l'articolo 2 della Costituzione;

anche l'Autorità, nel documento DCO n. 204/2012/R/idr, ravvisa l'opportunità di istituire una "tariffa sociale" ed ha avviato su questo argomento una consultazione dei soggetti interessati;

considerato infine che, a parere degli interroganti:
con la soppressione dei consigli di amministrazione degli ATO idrici, stabilita con legge regionale n. 2 del 2013, e l'attuale gestione commissariale degli ambiti ottimali, il Governo regionale dovrebbe assumere tutte le iniziative necessarie affinché siano tutelati gli interessi e i diritti dei cittadini in considerazione del fatto che la sospensione dell'erogazione dell'acqua significa negare un diritto inviolabile;
il gestore è ampiamente tutelato dalla morosità, sia grazie alla sua posizione di forza nei riguardi dell'utente, sia dalla remunerazione di impresa;

i cittadini non possono essere chiamati a colmare i disavanzi accumulati dalla cattiva gestione e dall'inefficienza di Acquaenna, tenuto conto altresì della carenza e/o del cattivo funzionamento di numerosi impianti di depurazione in tutta la provincia, i cui costi gravano iniquamente sugli utenti alla voce "canone di depurazione", e dei derivanti danni alla salute a all'ambiente,

si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;
quali iniziative intenda assumere, per quanto di competenza ed in raccordo con gli enti interessati, con riferimento ai fatti descritti;
se risulti, per quanto di competenza, sia la legittimità delle tariffe applicate dal gestore Acquaenna, con particolare riferimento alla voce "partite pregresse", sotto il profilo della legittimità, della fondatezza e della corretta quantificazione dei cosiddetti "scostamenti", i quali, accumulati dalla società dall'inizio della gestione, ammontano a 21 milioni di euro, sia se l'ente erogatore abbia provveduto alla comunicazione dei conguagli e del piano di rientro all'AEEGSI e, in caso affermativo, quale sia stato il parere espresso dall'Autorità;
se non ritenga, nell'ambito delle proprie attribuzioni, di doversi attivare presso le amministrazioni coinvolte affinché siano intraprese tutte le opportune iniziative al fine di accertare l'operato dell'ATO idrico n. 5 di Enna, la gestione della società Acquaenna, con particolare riferimento anche a numero, qualifiche, mansioni effettivamente svolte e retribuzione dei lavoratori impiegati, alle remunerazioni del management nonché a eventuali conflitti d'interesse che, a parere degli interroganti, potrebbero sussistere tra l'ATO idrico n. 5, Acquaenna Scpa e all'interno della compagine sociale di Acquaenna;

se non consideri di dover avviare le opportune iniziative di competenza anche al fine di valutare la possibilità di individuare i soggetti responsabili della cattiva gestione del Sistema idrico integrato nella provincia di Enna.

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