“La soppressione della Prefettura andrebbe a sancire nel nostro territorio l’abbandono definitivo della presenza dello Stato. Un abbandono che ha già coinvolto altri importanti servizi e abituato i nostri cittadini a questo tipo di operazioni che, in questo caso, raggiungerebbero il culmine in un territorio sul quale la magistratura ha espresso in più occasioni serie preoccupazioni circa l’impatto della criminalità organizzata rispetto all’arretramento dello Stato. Avvieremo, ove necessario, forme anche eclatanti di protesta per evitare questo ulteriore scippo a un territorio già atavicamente fragile e marginale, che non può accettare di essere mortificato ulteriormente”.
Con queste parole, in una missiva inviata al Presidente della Reppublica Giorgio Napolitano, al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, al Ministro dell’Interno Angelino Alfano, al vice Ministro dell’Interno Filippo Bubbico, al Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta e ai parlamentari nazionali eletti in Sicilia, il sindaco Fabio Venezia esprime tutto il proprio sdegno e preoccupazione circa l’ormai imminente soppressione della Prefettura di Enna.
“Abbiamo assistito alla soppressione del Tribunale di Nicosia – si legge nella lettera inviata dal primo cittadino – e al finto ascolto dei vari ministri, presidenti di commissioni e alti funzionari che presentavano attenzione alle articolatissime e valide istanze del territorio, solo perché il loro ruolo e le circostanze lo imponevano. Le decisioni infatti erano già state assunte, determinando una riforma della geografia giudiziaria che ha solo prodotto disservizi per i cittadini. Con la Prefettura
sembra di assistere allo stesso identico copione. Questo sistema sempre più spesso mette i sindaci di piccoli Comuni come quello che mi onoro di rappresentare in un livello di sovraesposizione enorme, finendo spesso come capri espiatori di drammi familiari e sociali generati dalla grave contingenza economica del momento. Noi non ci sottraiamo alle nostre responsabilità e tentiamo di dare ascolto a tutti e fronteggiare ogni problematica, ma non si può accettare che la risposta delle istituzioni statali sia quella di destrutturare la presenza dei propri presidi nei territori in nome di un non ben identificato percorso di riduzione della spesa pubblica. I fatti dicono chiaramente che gli unici veri bilanci in cui le sacche di spesa inutile sono pressoché azzerate sono quelle degli enti locali”.
A supporto dell’amaro sfogo del sindaco, il consiglio comunale sta predisponendo un’apposita seduta del consesso civico con all’ordine del giorno la paventata soppressione della Prefettura di Enna.
Nn si esclude inoltre la concreta possibilità - come ha precisato lo stesso Venezia – di avviare ulteriori forme di protesta, di concerto con gli altri comuni e consigli comunali del territorio.
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