Il Comunicato stampa a firma dell’ amm.re delegato di AcquaEnna, apparso qualche giorno addietro sulle
testate giornalistiche locali, nel quale – in modo malcelato – si fa riferimento anche al nostro movimento
politico, ci costringe ad alcune riflessioni:
quanto si legge in detto documento, rappresenta uno spaccato della degenerazione del tessuto culturale,
sociale e politico in cui versa il nostro paese.
Una società privata, che gestisce l’acqua come una merce qualsiasi, che ha come unico scopo quello della
massimizzazione del profitto, si sente in dovere di sindacare su iniziative che liberi cittadini, in conformità a
principi sanciti dalla nostra costituzione, portano avanti per dare voce ad un diffuso sentimento di disagio
sociale di difficoltà, e molto spesso di impossibilità, di fruire del bene supremo per la vita.
Non esitiamo a definire sconcertanti le dichiarazioni di chi rappresenta questa società, esternate nel
silenzio e forse nel compiacimento di una politica provinciale che ha dimostrato e dimostra tutta la sua
debolezza nel non voler comprendere lo stato di profonda frustrazione di larghe fasce di popolazione che
vivono il problema del pagamento delle bollette dell’acqua (tra le più costose d’Europa) come un ostacolo
insormontabile.
Non sono bastate centinaia di manifestazioni, di incontri con le autorità governative, di iniziative giudiziarie,
di richieste ai sindaci componenti il consorzio Ato per far comprendere la portata della questione.v
E nell’assenza di qualsivoglia intervento di chi doveva intervenire per vigilare che l’accesso all’acqua fosse
garantito a tutti a costi accettabili, ecco che oggi, la società AcquaEnna si può permettere di minacciare
azioni civili e penali e richieste di risarcimento nei confronti di chi sta a fianco dei cittadini, di chi vive
insieme a loro la mortificazione per avere espresso con il Referendum del 12 Giugno 2011 il proprio NO
ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA, e adesso deve amaramente constatare l’inutilità di quella
consultazione.
Non vogliamo neppure entrare nel merito delle parole utilizzate dall’ amm.re delegato : “istigatori alla
morosità”, il cui reale significato, forse sarebbe opportuno fosse spiegato a chi si assume l’onere di farle
certe affermazioni.
Non ci interessa nemmeno rilevare gli aspetti tecnici della legittimità delle richieste di deposito cauzionale,
partite pregresse, di oneri aggiuntivi e via dicendo.
Tali aspetti li lasciamo ai burocrati.
Noi continueremo la nostra azione di informazione e di ricerca di eventuali criticità nella gestione del
sistema idrico nella provincia di Enna, evidenziandone, ove dovessero emergere, responsabilità politiche
e/o di altra natura.
Sempre nel rispetto della legge
II MOVIMENTO CINQUE STELLE DI PIAZZA ARMERINA |