Il patto di stabilità interno è uno strumento per far partecipare tutte le amministrazioni pubbliche non-statali (comuni, province e regioni) agli obblighi di finanza pubblica che l'Italia deve rispettare in sede europea. nel trattato di Maastricht (Indebitamento netto della Pubblica Amministrazione/P.I.L. inferiore al 3% e rapporto Debito pubblico delle Pubbliche Amminitrazioni/ P.I.L. convergente verso il 60%).
L'indebitamento netto della Pubblica Amministrazione costituisce, quindi, il parametro principale da controllare, ai fini del rispetto dei criteri di convergenza e la causa di formazione dello stock di debito.
L'indebitamento netto è definito come il saldo fra entrate e spese finali, al netto delle operazioni finanziarie (riscossione e concessioni crediti, partecipazioni e conferimenti, anticipazioni), desunte dal conto economico della Pubblica Amministrazione, preparato dall'ISTAT.
Un obiettivo primario delle regole fiscali che costituiscono il Patto di stabilità interno è proprio il controllo dell'indebitamento netto degli enti territoriali (regioni ed enti locali).
Il Patto di Stabilità e Crescita ha fissato dunque i confini in termini di programmazione, risultati e azioni di risanamento all'interno dei quali i Paesi membri possono muoversi autonomamente.
Periodicamente gli uffici finanziari del comune verificano il rispetto dell’Obiettivo Programmatico del Patto di Stabilità attraverso l’utilizzo dei dati e delle registrazioni disponibili nei registri contabili dell’Ente, sia per quanto attiene gli accertamenti ed incassi per l’entrata e sia per quanto attiene agli impegni e pagamenti per la spesa.
Il 29 novembre subito dopo l’approvazione del Bilancio di Previsione 2014 si è proceduto con questa verifica periodica ed è stato rilevato uno scostamento negativo pari a 535mila euro rispetto all’obiettivo programmatico da rispettare.
Risultano ancora da definire alcuni iter istruttori che interessano sia l’entrata che la spesa di pertinenza degli uffici comunali.
Con una nota del primo dicembre, il II settore /ufficio finanziario ha fatto pervenire ai dirigenti comunali tutti gli accertamenti che si dovranno a breve concretizzare assegnando determinati obiettivi che evitino di sforare il Patto di Stabilità.
Se questo non dovesse avvenire le conseguenze per il comune di Nicosia consistono principalmente nell’impossibilità di contrarre mutui, nel divieto di assunzione di personale a qualsiasi titolo, nella riduzione delle spese correnti in misura pari alla media del triennio precedente e nella riduzione dei trasferimenti erariali. Nel caso in esame, la riparazione degli errori deve avvenire sin dal Bilancio 2015, attraverso la riduzione delle spese eseguite in contrasto con le sanzioni, che dovrebbero essere applicate in conseguenza dello sforamento del patto.
Sergio Leonardi |