Si muovono lentamente tra il pubblico per raggiungere il palco, sono vestite di nero e indossano delle maschere, alcune di diverso colore. Sono donne, le donne portate in scena dallo spettacolo teatrale “La violenza nega l’esistenza”della compagnia “Nuovo sipario”, scritto, diretto e interpretato dalla professoressa Fina Sciuto.
Sulla scena si alternano coreografie, musiche scelte ad hoc e parti recitate in un’unione indissolubile finalizzata a rendere il tutto fluido ed armonioso pur nella particolarità dei forti e toccanti temi trattati. C’è un corollario di donne in condizioni difficili presentato sul palcoscenico: la siciliana venduta per debiti, col corpo e l’anima stuprati; la bambina costretta a crescere troppo in fretta perdendo la purezza e l’ingenuità della fanciullezza; la donna picchiata da quell’uomo che dovrebbe essere compagno e sostegno di una vita intera; la ragazza che ricorda tutte le violenze perpretate all’interno delle mura domestiche; la lavoratrice vittima di mobbing per non aver ceduto alle avances del datore di lavoro; la donna perseguitata dal suo stalker.
E questo viaggio all’inferno, un inferno declinato al femminile, prosegue con un riferimento alle donne di altri Paesi: l’indiana, la nigeriana, la tunisina e la greca: donne violate, maltrattate, abusate, lapidate, colpite con l’acido, violentate.
Fortissimo il simbolismo di alcuni oggetti utilizzati dalle attrici: la maschera nera a rappresentare il dolore, quel dolore terribile che nasce dall’abuso e dalla sopraffazione; la maschera argentata a simboleggiare la forza e la rinascita, comunque possibili con tenacia e determinazione; le maschere bianche simbolo dell’indifferenza, vera e propria piaga sociale da abbattere e sconfiggere; il fiore rosso tra i capelli per ricordare il sangue versato e le scarpette, anch’esse rosse, in memoria di ogni donna uccisa. Notevole il coinvolgimento emotivo del pubblico presente e significativo il flash mob finale che, in un momento di ballo, ha visto salire sul palco assieme alle attrici e alla regista, moltissime donne a ribadire il fatto che occorre restare unite perché, insieme, è possibile sconfiggere anche il mostro più terribile.
Francesca Tremoglie Foto di Francesca Tremoglie Cliccare per ingrandire
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