Il regolamento sull’installazione degli impianti solari termici, fotovoltaici e eolici approvato lo scorso 29 luglio, sarà oggetto di discussione al consiglio comunale di domani sera.
Dopo il ricorso al TAR di Catania di alcuni investitori interessati all’installazione che hanno impugnato il regolamento per annullarne l’applicazione e le nuove direttive regionali in materia di procedure abilitative, l’amministrazione Venezia ha ritenuto opportuno apportare alcune modifiche alla normativa.
Obiettivo, arginare e disciplinare il crescente numero di richieste d’installazione di impianti eolici nella contrada “Rocca di Gelso- San Silvestro” e salvaguardare l’ambiente.
“Abbiamo deciso di intervenire – ha spiegato l’assessore all’ambiente Fabio Siciliano – innanzitutto per chiarire alcuni aspetti nebulosi e di dubbia interpretazione. Da parte nostra abbiamo operato un alleggerimento dei vincoli e cercato di rendere il regolamento più conforme ai nuovi adempimenti previsti dalla legge, evitando così quei potenziali rischi derivanti dal conflitto con altre norme. Il tutto garantendo la salvaguardia dell’ambiente, del paesaggio e del nostro territorio, ma anche e soprattutto la tutela della sicurezza e della salute pubblica, in particolare dall’inquinamento acustico”.
Le modifiche che saranno apportate – oltre quelle riguardanti limiti dimensionali, procedure di abilitazione, norme di tutela paesaggistica e compensazioni del danno ambientale - riguarderanno fondamentalmente gli impianti eolici compresi tra i 20 e i 60 Kw.
Questi ultimi infatti, potranno essere autorizzati a condizione che:
- vi sia una distanza minima di 200 metri tra un palo e l’altro;
- la distanza minima dagli edifici residenziali non sia inferiore a 200 metri;
- la distanza minima dalle strade comunali, provinciali e statali sia pari a almeno 1,5 volte l’altezza della torre maggiorata dalla lunghezza di una pala;
- nella progettazione ci si attenga alle normative vigenti in materia di rischio sismico e idrogeologico;
- i collegamenti elettrici avvengano esclusivamente mediante cavidotti interrati;
- sia presente nel progetto un piano di dismissione dell’impianto che contenga le modalità di rimozione delle infrastrutture, lo smaltimento del materiale dismesso e il ripristino dello stato dei luoghi.
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