Nella mattinata dell’11 novembre è stata protocollata la sfiducia al sindaco di Nicosia Sergio Malfitano, il documento porta le firme di ben sedici consiglieri su venti, questi i loro nomi:
Bonfiglio, Bruno, Castello, Consentino, D’Alio, Di Pasquale, Farinella, Giacobbe, Giulio, La Giglia, Lizzo, Lodico, Mancuso, Mancuso Fuoco, Pidone, Vega.
Non hanno firmato in quattro: Amoruso, Di Costa, Tomasi, Trovato.
Il passo successivo è la calendarizzazione della mozione, la presidente Di Costa dovrà porla all’ordine del giorno entro 10 giorni dalla presentazione, ma non oltre i 30. Presumibilmente entro la fine del mese di novembre la discussione approderà in aula.
Questa volta, rispetto al mese di giugno, quando fallì il primo tentativo di presentazione, si è trovato un largo accordo tra quasi tutti i consiglieri raggiungendo una larga maggioranza che teoricamente dovrebbe porre fine all’amministrazione Malfitano, oltre i sei consiglieri di minoranza che in questi anni hanno sempre espresso il loro dissenso verso la sindacatura Malfitano, negli ultimi giorni si sono aggiunti i consiglieri che in un primo momento furono eletti tra le fila della coalizione che sosteneva l’attuale primo cittadino, ma che in seguito hanno cambiato opinione, tra questi ricordiamo il consigliere Farinella transitato nel gruppo Articolo 4 ed i tre consiglieri Mancuso, Mancuso Fuoco e Pidone già da diverso tempo distanti e critici nei confronti dell’amministrazione comunale.
Raggiunte e superate i 2/5 delle firme necessarie per presentare la mozione, in aula dovranno essere i 2/3 dei consiglieri ad approvare la sfiducia, ovvero 14 consiglieri e dal numero di firme apposte sul documento questo sembra poter essere un obiettivo facilmente raggiungibile.
Se la mozione dovesse passare l’Assessorato Regionale agli Enti Locali nominerà un commissario che sostituirà il sindaco e la sua giunta fino alle prossime elezioni, la finestra prevista sarà a maggio 2015, ma la sfiducia dovrà essere approvata 180 giorni prima della data prevista per la consultazione elettorale, questo presumibilmente è uno dei motivi che ha fatto accelerare nelle ultime ore la presentazione, si eviterebbe un lungo commissariamento che di questi tempi non è auspicabile per la città.
Il documento protocollato è abbastanza corposo, suddiviso in vari capitoli, si parte dalle premesse in diritto ed i precedenti giurisprudenziali, passando alle analisi critiche sul piano politico per dimostrare che il sindaco attualmente non dispone di maggioranze stabili ed affidabili in consiglio che gli permettano di governare regolarmente. Vengono analizzati gli aspetti di carattere giuridico-amministrativo, analizzando i punti del programma mai adottati e tutte le criticità riscontrate in questi mesi di amministrazione nei vari campi, dall’assistenza sociale, alla viabilità e sicurezza stradale, lavoro e politiche giovanili, cultura, turismo, sport, servizi, tributi locali, in tutti questi settori si riscontrano da parte dei firmatari mancanze gravi tali da aver aggravato la situazione economico sociale di Nicosia.
Sergio Leonardi |