Ancora una volta la spinosa questione dell’approvazione della tariffe 2014 sullo smaltimento rifiuti viene rimandata in attesa che il governo emetta un provvedimento che possa risolvere il vuoto normativo.
La questione appare piuttosto difficoltosa con pareri anche differenti, sostanzialmente in Italia sono circa 3000 i comuni che non hanno approvato la TARI 2014 entro il termine ultimo del 30 settembre, a differenza degli scorsi anni questo non comporta l’immediata applicazione della tariffa dell’anno precedente, il legislatore non ha previsto quest’ipotesi per cui necessariamente si deve attendere questo provvedimento governativo che verosimilmente verrà inserito nel decreto “Sblocca Italia”.
La seduta consiliare iniziata con un’ora di ritardo per la mancanza del numero legale e proseguita con un’ulteriore sospensione di circa mezz’ora nella quale i consiglieri si sono consultati per capire che tipo di strategia adottare.
Chiara e semplice è stata l’esposizione del dirigente della ragioneria del comune Giovanni Li Calzi, secondo il suo parere le tariffe andrebbero approvate poiché il servizio per nove mesi è stato espletato, di conseguenza la mancata approvazione o la restituzione ai contribuenti delle somme già versate creerebbe un danno per l’ente.
La dirigente Salvina Cifalà, in contatto con i dirigenti del Ministero dell’Economia e Finanze (MEF), annuncia per imminente il provvedimento governativo che permetterebbe l’approvazione delle tariffe e la successiva approvazione del bilancio di previsione 2014.
I consiglieri alla fine hanno deciso all’unanimità di rimandare l’approvazione del punto per venerdì 31 ottobre che sia la TARI o un’altra tassa con le tariffe del 2013, continuando in ogni caso con l’approvazione dei successivi punti propedeutici all’approvazione del previsionale 2014.
Qui si innesca un discorso squisitamente politico, una corsa contro il tempo che vede il consiglio comunale pronto ad approvare tariffe e bilancio per presentare successivamente la mozione di sfiducia al sindaco, il tutto per evitare di arrivare oltre la data fatidica del 2 novembre che potrebbe portare allo scioglimento del civico consesso ed al suo commissariamento.
Sergio Leonardi |