Nel pomeriggio del 23 ottobre è stato presentato al Castello di Castellammare del Golfo il progetto per un gassificatore, che coprirà non solo la provincia di Trapani ma anche il territorio ben più vasto di cinque province (Agrigento, Enna, Messina, Palermo e Trapani).
Tra i sindaci intervenuti, l’unico che ha preso posizione netta contro il progetto è stato il sindaco di Alcamo.
La deputata del movimento 5 stelle, Valentina Palmeri, che era presente all’incontro, ha, invece, subito colto l’occasione per ribadire sia il “No fermo” posto dal Movimento di cui è portavoce di fronte agli impianti di termovalorizzazione dei rifiuti, che la necessaria adesione all'approccio e ai principi della “strategia rifiuti zero”, che costituisce non «ideologia spicciola», ma concretezza.
Un progetto come quello presentato nel pomeriggio di ieri, secondo la deputata 5 stelle “Appare come il ritorno alla politica fallimentare del governo Cuffaro”. La deputata Palmeri ha altresì ricordato come tale impiantistica risulti già abbandonata da nazioni europee ultraconvinte a seguito di anni di esperienza fallimentare, nel rispetto delle direttive europee che puntano al riuso, al riciclo, e alla riduzione.
Secondo il Movimento 5 stelle, infatti, non ha senso bruciare i rifiuti, attraverso mostri tecnologici che produrranno conseguenze sulle attuali e future generazioni. Si dovrebbe piuttosto finanziare l'impiantistica che ha presentato l'ato tp1 per il territorio, ovvero l'impianto di compostaggio di Calatafimi-Segesta, la piattaforma di valorizzazione dei materiali della raccolta differenziata di Buseto Palizzolo e della discarica di supporto. In tale caso ci sarebbe la necessità di un solo impianto di selezione a freddo di pre-trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati con trattamento meccanico biologico (MTB) per recuperare le ulteriori risorse.
Di recente anche l’Ars si è espressa in tal senso, approvando una mozione presentata dai parlamentari del Movimento nella quale chiedevamo di rivedere l'attuale Piano di gestione dei rifiuti secondo una serie di prescrizioni e suggerimenti per favorire la riduzione dei rifiuti a monte e azzerare la distruzione della materia.
La Palmeri ha inoltre sottolineato come molta parte della legislazione vigente che tocca questa tematica non venga applicata, ad esempio la legge prevede l’istituzione dell’Osservatorio regionale sui rifiuti, ma tale istituzione rimane ad oggi solo prevista sulla carta. “Non si applicano adeguatamente neanche le direttive comunitarie che spingono all'azzeramento progressivo delle discariche, alla riduzione dei rifiuti e della loro pericolosità e al riciclo. C'è addirittura il rischio di un grave ritorno al passato con nuovi impianti d'incenerimento spacciati per sicuri”.
Maria Teresa La Via |