Nel pomeriggio del 14 ottobre, personale del Commissariato di Polizia di Leonforte ha effettuato alcuni appostamenti nella zona che va dalla “Granfonte” al “Ponte Noce”, attenzionando in particolare un piccolo appezzamento di terreno di circa mezzo ettaro in stato di abbandono nei pressi di un corso d’acqua con un casolare fatiscente. Tutte circostanze che facevano sospettare che in quel luogo, visto il tipo di ubicazione, si potesse coltivare piantine da cui poter ricavare sostanze stupefacenti.
In effetti l’intuizione degli investigatori leonfortesi si rivelava giusta, i poliziotti facevano irruzione all’interno del terreno trovando tre piante appena sradicate di marijuana, all’interno del casolare rinvenivano un grosso quantitativo di stupefacente, in parte posto all’interno di barattoli in vetro, in parte posto sul pavimento, ed in parte appeso e posto ad essiccare, per un totale di circa quattro chilogrammi. Tra le altre cose, si rinvenivano altresì due secchi di plastica e due tubi in gomma, materiale di solito utilizzato per la coltivazione e l’irrigazione delle piante.
Da successive indagini si scopriva che un 25enne bracciante agricolo, incensurato, proveniente da un terreno limitrofo, dove badava agli animali domestici, spesso entrava nel terreno sottoposto ad indagine per coltivare le piantine di stupefacenti. Il ragazzo, rintracciato e fermato dai poliziotti, non poteva che ammettere quanto contestato dalle forze dell’ordine, per questi motivi veniva arrestato e tradotto presso la casa circondariale di Enna a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
I quattro chilogrammi di sostanza stupefacente ritrovata e sequestrata, ad oggi, rappresenta il ritrovamento più ingente effettuato dagli uomini del Commissariato di Polizia di Leonforte.
Sergio Leonardi |