La mancanza del numero legale con il conseguente scioglimento del consiglio comunale e la mancata approvazione delle tariffe TARI, sono state al centro della conferenza stampa con la quale il sindaco dott. Sergio Malfitano ha fatto il punto sulla situazione delle casse comunali.
Il sindaco si è scagliato contro il comportamento irresponsabile di tutto il consiglio comunale che per ben sette volte ha rimandato il punto sull’approvazione delle tariffe e nell’ultimo giorno utile per l’approvazione, contro alcuni consiglieri che hanno fatto mancare il numero legale facendo saltare la seduta.
Il danno appare irreparabile, per legge il servizio di raccolta rifiuti deve essere interamente coperto dalla nuova tassa, non è attualmente possibile stornare altri capitoli di bilancio per coprirne il costo in quanto espressamente vietato dalla legge. Il comune da gennaio ha anticipato 140mila euro mensili all’ATO per espletare il servizio ed i fondi sono attualmente esauriti.
La raccolta in questi mesi non è sempre stata efficiente, ma in qualche modo avveniva, tra qualche giorno si rischia rivedere le montagne di spazzatura in città con il conseguente grave rischio ambientale.
Il sindaco ha prospettato il danno erariale che dovrà essere accertato dalla Corte dei Conti contro i consiglieri comunali assenti o che hanno fatto mancare il numero legale durante la seduta, di questi fatti sarà investita anche la Procura della Repubblica di Enna per accertare eventuali reati.
Se l’azzeramento della TASI ha permesso la riduzione di alcuni servizi indivisibili, come il risparmio sull’illuminazione pubblica, permettendo di fatto un riequilibrio di bilancio, senza la TARI a meno di ulteriori proroghe del governo regionale o statale, non sarà possibile porre alcun rimedio, le casse comunali sono vuote ed i capitoli di bilancio non possono essere utilizzati per coprire il costo richiesto dall’ATO.
Il Consiglio Comunale, con una propria delibera la n° 51, aveva autorizzato l’anticipo della riscossione della TARI, i contribuenti nicosiani avevano versato nelle casse dell’ente la cifra di 462.685 euro che ora rischia di dover essere rimborsata, tra l’altro il nuovo tributo sostituisce i regimi precedenti (TARSU e TARES) che dal 1 gennaio 2014 non sono più vigenti e quindi non applicabili in sostituzione.
A meno di ulteriori riaperture di termini per l’approvazione, la patata bollente passerà al Consiglio Comunale per trovare una via d’uscita che ad oggi appare complicata.
Sergio Leonardi
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