L’edizione 2014 del festival del libro a Taormina, denominato “Taobuk”, fondato e guidato sin dal 2011 da Antonella Ferrara e dallo scrittore e giornalista Franco Di Mare, ha avuto quest’anno una strepitosa partecipazione di pubblico, raddoppiato rispetto all’ultima edizione.
Questo grande successo è naturalmente legato anche ai grandi nomi che hanno voluto concedere la propria partecipazione all’evento.
Il grande finale presso il Teatro Antico ha proposto insieme due personalità apparentemente molto diverse l’una dall’altra. Quella di Francesco Piccolo, Premio Strega 2014 con il “Desiderio di essere come tutti” e quella del cantautore Piero Pelù, presente, oltre che per allietare il pubblico con la propria performance musicale, anche in veste di scrittore, per proporre il suo “Identikit di un ribelle”.
Francesco Piccolo, autorevole anche come sceneggiatore ed in odore di Oscar con “Il capitale umano”, ha colto l’occasione per precisare che il suo “Desiderio di essere come tutti”, definito da molti un “libro della sinistra italiana”, è in realtà “un romanzo di vita, che narra la formazione di una coscienza, dalla giovinezza all’età matura.”
Per Piero Pelù, l’ ”identikit di un ribelle” è in verità la seconda autograbiografia, che ha deciso di scrivere a quattro mano con il giornalista Massimo Cotto. Il musicista fiorentino ha approfittato del Taobuk per affrontare temi scottanti, d’estrema attualità, come l’aberrante prassi secondo la quale sembra che in Africa il vaccino contro l’ebola si stia somministrando soltanto ai bianchi. Ma non ha mancato di salutare la platea con brani senza tempo.
Molto atteso anche l’incontro promesso da questa edizione del Taokub con il fotografo bagarese Ferdinando Scianna, che ha presentato il suo libro iconografico “Visti e Scritti”, una carrelata di icone, sguardi, pose, istantanee in bianco e nero. Scianna non ha mancato di ricordare la sua amicizia durata 27 anni con lo scrittore Leonardo Sciascia ed ha definito la fotografia come “il tentativo disperato di dare risposte all’ansia di fermare il tempo”.
Il Taobuk sembra dunque aver consolidato la vocazione di divenire dimora delle “belle lettere” e crocevia di diverse arti.
Maria Teresa La Via
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