“Per…correre il Lavoro e la Legalità con i suoi protagonisti” è stato il tema conduttore del Convegno organizzato, il 22 settembre scorso, dal “Centro studi Uil-Fpl- Lavoro e Cultura”, presieduto da Pasquale Calandra.
Attraverso il coinvolgimento di associazioni, rappresentanze istituzionali e politiche, sigle sindacali, forze dell’ordine, addetti alla vigilanza dei boschi, impiegati e lavoratori si inteso perseguire un’opportunità di riflessione e di confronto orientata al rispetto dei diritti, alla legalità democratica, alla responsabilità sociale, all’ educazione antimafia.
Sede privilegiata, non a caso, dell’incontro organizzativo: la “Caserma-rifugio Bracallà” della “Azienda Speciale Silvo-Pastorale di Troina: 8.500 ettari di pascoli e boschi recentemente sottratti, grazie alla comunità troinese e al suppor-to del sindaco Sebastiano Fabio Venezia, alla pervasività del malaffare organizzato. Da un paio d’anni oramai i terreni demaniali, gestiti ad uso pubblico collettivo, impiegano diversi giovani troinesi che con passione e azione concreta si adoperano per il rilancio turistico, naturalistico e agroalimentare dell’Azienda.
Attraverso la produzione di materiali audiovisivi e multimediali si è voluto far rivivere la memoria di alcuni uomini che si son battuti a difendere il Lavoro, la Legalità, contro l’oppressione, per una società onesta e più giusta.
Nel susseguirsi delle testimonianze è emerso il coraggio e l’esempio vissuto da: Accursio Miraglia (sindacalista difensore dei lavoratori agricoli, ucciso dalla mafia); Alessio Lo Faro (scienziato, un genio al servizio dell’umanità); Bruno Buozzi (il riformista ideatore dei diritti dei lavoratori); Domenico Geraci, Salvatore Carnevale, Epifanio Li puma (paladini dei diritti dei lavoratori, uccisi per mano mafiosa); Enrico Mattei (fondatore di Eni, un martire vittima di un intrigo internazionale); Gino Giugni (fra i fondatori del diritto del Lavoro); Giacomo Brodolini (padre dello Statuto dei Lavoratori); Ferdinando Pecora (giudice della Corte Suprema statunitense che negli anni ’30 sgominò attività criminali di banche e gangster finanziari); Antonino Burrafato (vicebrigadiere degli Agenti di Custodia, rispettoso del dovere, assassinato dalla mafia).
Nel corso dell’evento, presentato da Pasquale Calandra, moderato da Giuseppe Adamo, segretario provinciale Uil, è intervenuto il vicepresidente dell’Azienda, Giovanni Ruberto: “La memoria di questi, come di altri personaggi, sintetizza che l’antidoto al male della corruzione e alle infiltrazioni delle mafie è la diffusione della cultura della legalità e la fiducia nel diritto e nella giustizia”.
“L’unico vaccino possibile ha aggiunto nel suo intervento finale il sindaco, Fabio Venezia. Chi lavora ai margini della legalità, chi sfrutta i lavoratori evadendo i propri obblighi fiscali nonché tutte le norme di sicurezza previste per legge, dev’essere perseguito e allontanato”.
“La storia della lotta alle mafie e alla corruzione, purtroppo ancora oggi attuale – ha affermato a grosso modo il sindaco, Fabio Venezia – ci ha insegnato che insieme alla magistratura, alle istituzioni e alle forze di polizia serve una concreta e forte azione di prevenzione, di diffusione di un impegno civile nell’essere un cittadino attivo, protagonista consapevole, a difesa del proprio diritto ad avere un futuro. Il passato, poggiato sulla giustizia, sulla equanimità, è fonte di ispirazione per costruire un futuro di convivenza e di armonia. Ci insegna che senza Lavoro non c’è progresso, e che il progresso si persegue garantendo condizioni di lavoro dignitose e libere da ogni suggestione che equipari il lavoro a una merce di scambio. Sarebbe bello se lo Stato e le aziende dimostrassero di aver imparato qualcosa da decenni di lotte e rivendicazioni sindacali.”.
Carmelo Loibiso
Redazione TeleNicosia.it fondata nel luglio del 2013. La testata è iscritta al Tribunale di Nicosia al n° 2/2013.