Tariffe acqua. Maurizio Dipietro, presidente ATI e sindaco di Enna, risponde al segretario provinciale del PD Vittorio Di Gangi

Maurizio Dipietro
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Le tariffe sull’acqua sono negli ultimi giorni al centro della polemica politica, dopo una nota del segretario provinciale del PD, Vittorio Di Gangi, polemico contro il presidente ATI e sindaco di Enna Maurizio Dipietro, è lo stesso primo cittadino del capoluogo a rispondere con un’ulteriore nota e a chiarire diversi aspetti della vicenda sulla tariffazione dell’acqua.

Ho letto le dichiarazioni del segretario del PD Di Gangi e non ho capito se è ancora stordito dalla batosta elettorale o è drammaticamente disinformato sulla questione tariffe idriche. Vorrei ricordare al segretario del PD che il gruppo consiliare del suo partito ha votato una mozione con cui è stato dato mandato al sottoscritto, nella qualità di presidente dell’ATI, di ridurre le tariffe e che quasi tutti i Sindaci del PD (Fabio Venezia, Antonio Licciardo, Antonio Scravaglieri e Piero Capizzi, unico contrario Francesco Bivona) hanno votato l’indirizzo politico che ha impegnato ANEA al lavoro di riduzione della tariffa nella nota misura del 12% già per l’anno in corso (frutto dell’implicita bocciatura dell’aumento proposto da AcquaEnna del 7% e della riduzione del 5% della vecchia tariffa).

La questione è dunque chiusa salvo che qualcuno si rimangi la precedente decisione. Resta solo da “spalmare”, direbbe qualche incauto politico di cui non abbiamo nostalgia, nei prossimi anni i lavori proposti nel triennio da AcquaEnna che li vorrebbe finanziati con l’ulteriore aumento del 7% già per il 2021. Questo avrebbe dovuto proporre il consiglio direttivo all’assemblea e anche di questo mi farò carico io.

E’ evidente che ci sono Sindaci più preoccupati dal garantire i lavori ad AcquaEnna che a ridurre le tariffe ma c’è una maggioranza che ha votato la riduzione ed ha dato mandato ad ANEA che ha prodotto un lavoro dettagliato, rispettoso della normativa e che garantisce anche l’equilibrio economico del gestore. Dunque, nessuna esposizione a rischi di contenzioso, l’unico vero rischio per chi lo teme è che le tariffe si riducano davvero.

Ricordo al segretario del PD che ANEA è l’associazione nazionale degli enti d’ambito dei rifiuti e dell’idrico ed è dotata delle migliori professionalità in materia, che è il consulente che ha sempre collaborato con l’ATO di Enna e produce lavori rigorosi non “note” come le chiama Di Gangi.  Anche la misura della riduzione non è quella minima del 3% e del 5% di cui parla il segretario del PD dal quale, almeno quale ex assessore comunale al bilancio, ci si aspetterebbe una maggiore precisione con i numeri.

L’unica riflessione condivisibile è quella con cui chiede maggiori contribuzioni alla Regione, per fare le opere senza mettere ancora le mani nelle tasche dei cittadini, che apprezzo anche come autocritica di un partito che ha sempre avuto in questi anni uno o più parlamentari regionali e che è stato al governo della Regione dal 2012 al 2017, ma su questo siamo tutti d’accordo e lavoreremo alacremente per ottenere ciò che altri non hanno ottenuto. Qualcuno comunichi al segretario del PD come stanno le cose nella realtà. Tranne che dietro le impreparazioni di Di Gangi non ci sia una volontà politica del PD o dei suoi Sindaci o dell’uno e degli altri insieme che, magari consapevoli dell’impopolarità della scelta, si nascondono dietro il segretario, ormai rotto ad ogni tipo di figuraccia. In quel caso, fatta salva la mia umana solidarietà a Di Gangi, sappiano che il giochetto di fare confusione, magari preparando improbabili proposte di partito, non riuscirà.

L’A.T.I. ha fatto un percorso, da me guidato, che è giunto a conclusione ed è tutto pronto per ridurre le tariffe. Se c’è chi ha cambiato idea, cambi anche il proprio voto, ma un voto definitivo ci sarà già nei prossimi giorni. Se qualche furbacchione pensa di perdere tempo così da fare applicare l’aumento richiesto da AcquaEnna non ci riuscirà, non lo consentirò. E tutti i cittadini della provincia di Enna sappiano che le sorti delle tariffe dei prossimi anni sono oggi esclusivamente nelle mani dei loro Sindaci, di coloro che hanno scelto per rappresentarli, non certo di un segretario di partito che, come regola, non riusciva ad essere eletto neanche in consiglio comunale”.

 

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