Svolta nell’emergenza idrica di Nicosia: tre nuovi pozzi per contrastare la crisi

trivellazione pozzi Nicosia
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La città di Nicosia intravede finalmente una luce in fondo al tunnel della grave emergenza idrica che da mesi costringe i cittadini ad una turnazione settimanale nell’erogazione dell’acqua. La soluzione arriva dalla realizzazione di tre nuovi pozzi, che promettono di alleviare significativamente la situazione.

Il primo intervento, il pozzo San Marino, è già operativo da alcuni giorni, sebbene con una portata contenuta rispetto al fabbisogno cittadino. Risultati più incoraggianti giungono dal secondo pozzo, denominato Campanito 1, che presenta una portata doppia rispetto al precedente e sarà attivato il 4 novembre. Ancora più promettenti sono i primi rilevamenti sul terzo pozzo in fase di realizzazione, il Campanito 2, che sta mostrando una portata ottimale.

Acquaenna ha confermato che l’attivazione dei tre pozzi potrebbe portare a una sensibile riduzione dei tempi di turnazione, un miglioramento particolarmente importante in vista della chiusura programmata della diga Ancipa per il 15 novembre. Per i cinque comuni dipendenti dall’Ancipa – Nicosia, Sperlinga, Cerami, Troina e Gagliano – è stata comunque garantita una riserva di 400.000 metri cubi d’acqua, sufficiente a mantenere l’attuale regime di distribuzione fino a gennaio 2025, quando le tradizionali piogge invernali dovrebbero ricostituire le riserve della diga.

L’integrazione dei tre nuovi pozzi nella rete idrica rappresenta una svolta significativa soprattutto per le utenze sprovviste di ampi serbatoi di accumulo, poiché potrebbe ridurre i tempi di attesa tra un’erogazione e l’altra a meno di sette giorni, migliorando sensibilmente la qualità del servizio per l’intera comunità.


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