PALERMO (ITALPRESS) – Nella ricorrenza del 40esimo anniversario dell’eccidio, ha avuto luogo, a Palermo e a Monreale, una cerimonia di commemorazione in onore del Capitano Mario D’Aleo, dell’Appuntato Giuseppe Bommarito e del Carabiniere Pietro Morici, vittime di un agguato mafioso nel 1983.
In via Cristofaro Scobar, a Palermo, teatro dell’assassinio, alla presenza del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi e delle autorità civili e militari, sono stati resi gli onori ai Caduti ed è stata deposta una corona d’alloro. Subito dopo, presso il Gruppo Carabinieri di Monreale è stato scoperto un altorilievo realizzato e donato dal maestro ceramista Nicolò Giuliano raffigurante le tre vittime. Successivamente presso il Duomo di Monreale è stata celebrata una messa officiata dall’Arcivescovo della locale Diocesi, monsignor Gualtiero Isacchi. “Questi Carabinieri – ha ricordato – si sono immolati come il sale della terra, con eroico sacrificio, per assicurare alla collettività un futuro migliore”.
“Siamo qui per celebrare tre eroi dell’Arma: Mario D’Aleo, Giuseppe Bommarito e Pietro Morici. Tre eroi che andarono incontro alla morte in modo per certi versi consapevole, perchè il quadro di riferimento in cui operavano era molto violento: il nostro dovere è ricordarli e dire ai familiari che non sono morti invano”, ha sottolineato il Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Teo Luzi, a margine della commemorazione. “In questi quarant’anni molte cose sono cambiate, c’è stato un cambiamento culturale importante per Palermo come anche per la Sicilia e l’Italia – ha aggiunto Luzi – è fondamentale però non abbassare la guardia perchè la battaglia nei confronti della criminalità organizzata, e soprattutto nei confronti di Cosa nostra, è ancora lunga”.
Agli eventi commemorativi hanno partecipato i familiari dei Caduti ed una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Carabinieri.
Il Presidente della Repubblica, il 31 agosto del 1983, ha conferito la “Medaglia d’Oro al Valor Civile alla Memoria” al Capitano Mario D’Aleo, all’Appuntato Giuseppe Bommarito e al Carabiniere Pietro Morici con la seguente motivazione: “Comandante e militari in servizio a Compagnia Carabinieri operante in zona ad alto indice di criminalità organizzata, pur consapevoli dei gravi rischi cui si esponevano, con elevato senso del dovere e sprezzo del pericolo, svolgevano tenacemente opera intesa a contrastare la sfida sempre più minacciosa delle organizzazioni mafiose. Barbaramente trucidati in un proditorio agguato teso con efferata ferocia, sacrificavano la loro giovane vita in difesa dello Stato e delle Istituzioni”.
foto ufficio stampa Carabinieri
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