SILP CGIL e FP CGIL annunciano un presidio in Prefettura a Enna

Schiliro Algeri
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Il 31 luglio 2024 la Prefettura di Enna sarà teatro di una significativa manifestazione di protesta. Il sindacato di Polizia SILP CGIL e la Funzione Pubblica CGIL hanno annunciato un presidio in risposta all’immobilismo del governo sul rinnovo del contratto per le forze di polizia e le forze armate.

Marco Algeri, segretario Generale del SILP CGIL, e Alfredo Schilirò, segretario Generale della FP CGIL di Enna, hanno espresso profonda preoccupazione per la situazione attuale. Nonostante le continue proteste degli ultimi mesi e le critiche sollevate anche dai sindacati dei militari, il governo sembra sordo alle richieste dei lavoratori del comparto sicurezza e difesa.

Le rivendicazioni dei sindacati sono chiare e mirate: chiedono garanzie di risorse economiche per un contratto dignitoso, che permetta il recupero del potere d’acquisto per le donne e gli uomini in divisa. Inoltre, sollecitano un piano straordinario di assunzioni per aumentare gli organici del personale operante nei servizi di sicurezza.

Un punto cruciale della protesta riguarda il miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita, con l’obiettivo di contrastare il preoccupante fenomeno dei suicidi tra i lavoratori del settore. I sindacati chiedono anche la garanzia di una pensione dignitosa e l’attivazione della previdenza complementare per assicurare un futuro sicuro ai lavoratori.

Il presidio, che si terrà dalle ore 10:00, sarà un’occasione per distribuire volantini informativi ai cittadini, mettendoli a conoscenza delle legittime rivendicazioni dei lavoratori del comparto sicurezza e difesa. L’iniziativa mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle difficoltà affrontate da coloro che quotidianamente si occupano della sicurezza del paese.

I sindacati denunciano che, nonostante i proclami e le promesse, l’attuale esecutivo non sembra avere la volontà di rispondere concretamente alle richieste dei lavoratori. Gli incontri sinora svolti non hanno portato ad alcun progresso tangibile, alimentando la frustrazione e il malcontento tra le fila delle forze dell’ordine e delle forze armate.


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