“Con l’obiettivo di disciplinare il rapporto di lavoro tra i parlamentari e i rispettivi collaboratori, per porre fine all’annosa questione dell’inquadramento contrattuale di questi ultimi, ho presentato al Senato un disegno di legge. Nonostante, infatti, le Camere mettano a disposizione di ciascun parlamentare apposite somme destinate al rimborso delle spese per l’esercizio del mandato, all’interno del Parlamento si rileva che almeno una parte dei collaboratori non ha un regolare contratto e in alcuni casi, il rimborso delle spese per l’esercizio del mandato viene utilizzato in modo distorto. Una situazione che va risolta con urgenza”. Così, il primo firmatario del Ddl, il senatore del Movimento 5 Stelle Fabrizio Trentacoste.
“La dignità di questi lavoratori e la loro specifica figura professionale vanno tutelate, – continua Trentacoste – prevedendo un determinato inquadramento contrattuale, sia sotto l’aspetto economico che sotto quello normativo: rapporto di lavoro subordinato, retribuzione mai sotto i minimi contrattuali definiti per legge e stop a contratti stipulati dai membri del Parlamento con il coniuge, con il convivente ovvero con propri parenti o affini entro il quarto grado, nonché con soggetti condannati con sentenza passata in giudicato per reati contro la pubblica amministrazione”.
“Infine, per capitalizzare le competenze acquisite dai collaboratori parlamentari, si prevede di istituire un ‘Registro comune dei Collaboratori parlamentari’, pubblicamente accessibile e disponibile al pubblico, mediante pubblicazione sui siti istituzionali delle Camere” conclude Trentacoste.
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