Sciopero regionale il 20 novembre, manifestazione a Siracusa. Centro Studi Lavoro e Cultura e la UIL-FPL Enna spiegano le ragioni della protesta

sciopero regionale Siracusa
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Il Centro Studi Lavoro e Cultura e la UIL-FPL di Enna ringraziano le lavoratrici e i lavoratori, per avere accolto l’invito di UIL e CGIL per questa giornata di protesta a dire:

►        Adesso Basta a una manovra finanziaria che mortifica il lavoro pubblico;

►        Adesso Basta a chi toglie il futuro ai giovani;

►        Adesso Basta penalizzare chi paga le tasse;

►        Adesso Basta con l’accanimento contro chi vede il proprio salario falcidiato dall’inflazione;

►        Adesso Basta con una Sanità che lascia soli chi non ha i soldi per curarsi

►        Adesso Basta con i morti sul lavoro, nei cantieri, nelle fabbriche, sulle strade;

►        Adesso Basta prendere soldi dalle lavoratrici e dai lavoratori dipendenti e dai pensionati.

I soldi vanno presi, dove ci sono: dai profitti, dalle banche, da chi dalla crisi specula e trae grandi vantaggi, da chi specula sul costo della vita, dalle transazioni finanziarie, nel nostro paese ogni anno ci sono 9.000 miliardi di transazioni finanziarie, basterebbe tassare queste dello 0,50%, per avere a disposizione decine e decine di miliardi, per fare le cose che attraverso lo sciopero stiamo chiedendo, la politica si sta dimostrando, non solo, incapace di affrontare questi problemi, ma è succube delle lobby ed è sottomessa ai grandi potentati economici, la politica non è più la sede decisionale e questo governo, sta liquidando quel poco di Welfare o stato sociale che dir si voglia, che è rimasto nel nostro paese, quello stato sociale che il Sindacato Confederale ha costruito, con tanti sacrifici e tante lotte nei decenni passati.

Questo stato sociale che si fa carico della vita delle persone con l’accetta che usa la politica, sta scomparendo. Tocca ancora una volta al Sindacato Confederale difenderlo e rilanciarlo, venendo incontro i bisogni delle persone, perché è fondamentale on una revisione dello stato sociale, proteggere il lavoro stabile, in periodi di occupazione e di disoccupazione, intervenire nella non autosufficienza, che penalizza milioni di famiglie e soprattutto la vita delle donne.

Condurre politiche sull’immigrazione che deve essere interpretata come un’opportunità.

UIL e CGIL non vogliono arrendersi a un governo che lascia indietro chi ha bisogno, certamente non compendiamo la posizione della CISL che ha deciso di sfilarsi da questa protesta di sciopero e pensare che la piattaforma rivendicativa è stata costruita unitariamente, come si può accettare una riforma delle pensioni, che danneggia drammaticamente il lavoro pubblico?

UIL e CGIL chiedono al governo di cambiare profondamente e radicalmente questa manovra, stabilizzando e allargando il cuneo fiscale, sulla scia di una lotta condotta l’anno scorso contro il governo Draghi grazie proprio agli scioperi di UIL e CGIL. Ritirare quest’obbrobrio sulle pensioni, che addirittura peggiora la tanto famigerata “legge Fornero” potrebbe essere un dovere di decenza e di etica politica.

Mettere più risorse per la Sanità Pubblica, anche qui, prevedere 3 miliardi di euro, sono un’inerzia, poiché per risanare i debiti delle Regioni, occorre tre volte tanto tale importo e sono poche anche i diciannove miliardi del P.N.N.R., importante sarebbe sicuramente stato attivare i trenta miliardi del MES, purtroppo, il governo italiano, ha preso una decisione che in questo senso ci isola in Europa.

Inoltre aumentare le risorse per i rinnovi dei contratti pubblici, soprattutto per quei lavoratori, che nel periodo pandemico di poco tempo fa erano definiti eroi, e che oggi all’improvviso sono un peso per il paese.

Le attuali risorse messe a disposizione per i rinnovi contrattuali coprono a stento solo 1/3 della crescita dell’inflazione, detassare gli aumenti contrattuali, detassare la contrattazione di secondo livello, superare il lavoro precario, trovare una soluzione con il turnover per la precarietà el lavoro pubblico, trovare insomma, una soluzione, perché altrimenti, i servizi pubblici non potranno più essere assicurati.

Intervenire sull’evasione fiscale, noi siamo contro la flatax, siamo invece, per un fisco progressivo, che deve tassare i grandi profitti, le multinazionali, le grandi ricchezze, per investire in salute e sicurezza, per cancellare lo sterminio delle morti sul lavoro, e come in tanti sostengono cambiare rotta su quest’altro obbrobrio della autonomia differenziata, che relega il sud al sottosviluppo.

Ecco queste sono le nostre ragioni sulla protesta e abbiamo intenzioni e propositi di farle valere, perché il governo deve capire, che se non cambia rotta noi non ci fermeremo.

Infatti, Lunedì 20 a Siracusa la mobilitazione generale regionale indetta da Cgil e Uil, a partire dalle 9:00. Previsto un corteo da piazzale Marconi con arrivo in piazza Archimede dove interverrà a chiusura il Segretario Generale della UIL Pierpaolo Bombardieri.

Pasquale Calandra

Giuseppe Adamo


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