L’8 settembre ha segnato un momento di grande spiritualità e tradizione nell’ex feudo di Santa Venera, una suggestiva contrada del Comune di Sperlinga, prevalentemente abitata da gangitani. La processione in onore di Santa Venera, martire cristiana del II secolo e patrona di diverse località italiane, tra cui Acireale, suo presunto luogo di nascita, ha riempito le strade del borgo di fede e devozione.
La storia di questa celebrazione affonda le sue radici negli anni ’30 del Novecento, quando fu eretta la chiesa locale. Dopo un periodo di interruzione, la festa è stata riportata in vita nel 2002 grazie all’impegno della comunità e di don Mauro Mocciaro, testimoniando la resilienza delle tradizioni locali.
La processione di quest’anno ha visto la statua di Santa Venera sfilare per le vie del borgo, accompagnata dal ritmo incalzante dei tamburi di Gangi e guidata da fra Salvatore Seminara, parroco di Sperlinga. La presenza del vicesindaco di Gangi ha sottolineato l’importanza dell’evento per l’intera comunità.
In un connubio di tradizione e innovazione, la celebrazione ha incluso due momenti significativi: la benedizione dei campi, richiamando l’importanza dell’agricoltura per il territorio e la benedizione dei bambini nel cortile del castello. Quest’ultimo gesto, fortemente voluto da fra Seminara, ha acquisito un significato particolare coincidendo la giornata della processione con la festività della Natività di Maria.
La giornata si è conclusa con il ritorno della statua nella chiesa, segnando la fine di una celebrazione che non è solo un atto di fede, ma anche un ponte tra passato e presente, tra diverse comunità e generazioni.
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