Da oltre vent’anni si discute si riformare i Consorzi di bonifica e di irrigazione. Nelle settimane scorse il governo Schifani ha presentato un testo di riforma che ha iniziato l’iter parlamentare nella terza Commissione all’ARS. Ma non mancano le perplessità in merito alla proposta dell’assessore Sammartino da parte dei sindacati e del mondo agricolo.
“I Consorzi dovevano servire, all’atto della costituzione, a realizzare tutte quelle opere di bonifica in tutti quei terreni ricadenti in zone di bacini idrografici naturali e artificiali, dando la possibilità alle aziende agricole di riconvertire le proprie produzioni agricole e costituendo nuovi impianti colturali, anche più redditizi, rispetto a quelli già esistenti. Purtroppo l’attuazione della legge non ha nei fatti perseguito tali finalità e nel corso degli anni ha creato disagi e incertezze agli imprenditori agricoli. Disagi e incertezze che si sono straformati negli ultimi anni in veri e propri balzelli per quanto riguarda il cosiddetto “beneficio irriguo”, che ha raggiunto la cifra insostenibile di 500 euro a ettaro. Occorre mettere fine al salasso cui sono sottoposte le aziende agricole che, pur non avendo mai ricevuto con assiduità e con regolarità alcun servizio, si sono visti recapitare ruoli di importi esorbitanti rispetto ai quali le Commissioni tributarie hanno già dato ragione agli agricoltori”. Così il deputato dem Fabio Venezia, vice presidente della Commissione Bilancio all’ARS.
“Il DDL di riforma – continua Venezia – può essere un’occasione per risolvere alle radici il problema se è affiancato da un grande piano di investimenti sul territorio che migliori l’approvvigionamento idrico per il comparto agricolo e che coinvolga, partendo dal basso, gli agricoltori chiudendo la lunga stagione dei commissariamenti. Inoltre, nella norma non sono chiare le garanzie occupazionali dei dipendenti (a tempo indeterminato e determinato) nel passaggio ai nuovi Consorzi. Abbiamo già depositato decine di emendamenti e insieme al gruppo parlamentare del PD ci batteremo nelle Commissioni e in Aula per migliorare il testo in questa direzione”.
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