Revisione della geografia giudiziaria, il ministro Bonafede in audizione nelle commissioni parlamentari – VIDEO

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L’11 luglio il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede è stato ascoltato nelle commissioni parlamentari Giustizia della Camera dei Deputati e del Senato, per illustrare le linee programmatiche del suo dicastero.

Tra i tanti quesiti posti dai parlamentari è stato sollevato anche quello riguardante la revisione della geografia giudiziaria e la riapertura dei tribunali soppressi nel 2012. In commissione Giustizia alla Camera dei Deputati, presieduta da Giulia Sarti del Movimento 5 Stelle, ci sono stati diversi interventi. Segnaliamo quelli dei deputato sardo Mario Perantoni del Movimento 5 Stelle, del campano Gianluca Cantalamessa della Lega, del veneto Pierantonio Zanettin e della piemontese Daniela Ruffino di Forza Italia, in favore della riapertura dei tribunali delle loro aree di appartenenza. Qualche perplessità sulla reperibilità dei fondi è venuta solo dal deputato del Pd David Ermini.

In commissione Giustizia al Senato, presieduta dal leghista Andrea Ostellari, si è replicato lo stesso schema. Da segnalare sul tema della revisione della geografia giudiziaria gli interventi del senatore campano Francesco Urraro e del siciliano Mario Giarrusso entrambi del Movimento 5 Stelle e del senatore siciliano Raffaele Stancanelli di Fratelli d’Italia. Tutti in favore di una revisione della geografia giudiziaria.

Sulla questione ha risposto il ministro, sia nella commissione alla Camera che al Senato, precisando di aver commissionato uno studio all’interno del Ministero che si basa su due criteri per la riapertura: il primo riguarda i tribunali situati in zone geografiche nelle quali risulta particolarmente difficile l’accesso alla giustizia da parte dei cittadini ed il secondo concerne i tribunali che si trovano in un territorio con un alto livello di criminalità organizzata, in cui non ci si può permettere di perdere un presidio di legalità. In chiusura, al Senato, il ministro ha accennato allo strumento dello sportello di prossimità, che potrebbe attenuare gli effetti negativi della revisione della geografia giudiziaria.

 

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