CATANIA (ITALPRESS) – “Non è mai esistita una mia autocandidatura. Anzi, alla proposta di disponibilità ricevuta ho sempre risposto che non poteva prescindere dalla mia volontà e da quella del partito”. Lo dice, in un’intervista al quotidiano La Sicilia, Raffaele Stancanelli eurodeputato siciliano di FdI, nel gruppo Conservatori e Riformisti (Cre) al Parlamento Europeo. A non volerla è proprio il suo partito. “Devo ringraziare innanzitutto il presidente Berlusconi e il senatore Salvini – aggiunge l’ex sindaco di Catania e assessore regionale – nonchè tutti i vertici dei partiti alleati, che hanno espresso in più occasioni, in pubblico e in privato, apprezzamenti per la mia persona, considerandomi un uomo di sintesi e di garanzia per tutte le sensibilità della coalizione. Purtroppo lo stesso ringraziamento non posso rivolgerlo a La Russa, che con una violenta ostilità e una pervicacia prossima alla cattiveria, ha sempre affermato che io non posso essere candidato”. C’è un’agenzia di La Russa che conferma il no su di lei: “E’ mio amico e spero rimanga tale. Dell’amicizia con La Russa, che anch’io consideravo solida, dopo le dichiarazioni di questi mesi incomincio a dubitarne. Ma, siccome vanno fatte considerazioni politiche, vorrei capire qual è la ratio per cui un candidato gradito a tutta la coalizione e che risolverebbe le controversie in cinque minuti, debba trovare l’oppo – sizione proprio del suo partito”. Cosa ha Stancanelli di sbagliato per FdI? “Posso dirle cosa non ho. Non ho alcuna condanna, tranne una sanzione amministrativa di 4mila euro da sindaco di Catania, regolarmente pagata, per responsabilità oggettiva e La Russa sa cosa vuol dire, non per fatti criminosi o illeciti. Non sono avvisato e non pare di avere indagini in corso. L’unica contestazione che La Russa in questa sua farneticante opposizione mi ha fatto è che sono gli altri a volermi e l’iniziativa non è stata presa da FdI. Quasi fosse una mia colpa godere dell’apprezzamento e della stima non solo della stragrande maggioranza di base e dirigenti del nostro partito, ma anche degli alleati. I quali, e questo La Russa non lo sa, vedono in me non soltanto l’amministratore apprezzato, ma anche il dirigente politico capace di dialogare con tutte le forze riconoscendo le ragioni diverse. Inoltre, e ciò a La Russa sembrerà strano, ambienti politici e culturali diversi e ostili , che non ci voteranno mai, purtuttavia guardano a Raffaele Stancanelli con rispetto e stima”. “Purtroppo questa posizione di La Russa ha condizionato molto l’atteggiamento di Giorgia Meloni, che non ha ritenuto, nonostante le mie richieste, di dovermi incontrare per eventualmente chiarire o smussare angoli che non conosce”. “Nell’ottobre 2021, con chiarezza e lealtà, ho espresso personalmente a Giorgia le mie perplessità sulla ricandidatura dell’uscente (Musumeci, ndr), con ciò non volendo condizionare per nulla le scelte del partito. Il tempo mi ha dato ragione, ma vorrei precisare che da allora non c’è stata alcuna mia dichiarazione o intervista sull’argomento…”.
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