Recensione della proprietà di Camparìa, l’ex tonnara di Favignana

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Il patrimonio storico, culturale e paesaggistico italiano è un bene senza eguali, questo è noto. È pur vero che non sempre questo patrimonio viene valorizzato nel modo più opportuno, ma in questo articolo vogliamo invece concentrarci su un esempio molto positivo. Siamo a Favignana, la perla delle Egadi, una delle mete turistiche più ambite per i suoi paesaggi da sogno. In quest’area sorgeva una tonnara, dalla quale per lungo tempo gli abitanti dell’isola hanno tratto sostentamento grazie alla lavorazione del tonno rosso, attività molto diffusa sul territorio.

L’imponente struttura ha versato in condizioni di abbandono fino a poco tempo fa, quando una massiccia opera di riqualificazione non le ha ridato vita. Avviato dall’imprenditore Fabio Tagliavia, il progetto ha riguardato il restauro e la valorizzazione degli antichi locali al fine di dare forma a un nuovo spazio culturale e museale. Dalla degustazione di drink all’acquisto di prodotti, per arrivare all’esperienza nel museo, le opinioni sulla Camparìa (questo il peculiare nome del luogo, che andremo a spiegare di seguito) sembrano concordare nel ritenere che la proprietà brilli oggi di una luce nuova e stimolante. Il restauro completo si concluderà nel 2023, ma già oggi la Camparìa dispone di un’offerta completa comprendente numerosi servizi.

Il restauro avviato da Fabio Tagliavia, proprietario della Camparìa

Fabio Tagliavia è un imprenditore palermitano che a seguito della laurea in Architettura Navale e Ingegneria Meccanica all’Università di Genova ha assunto ruoli di primo piano nel settore navale, come testimonia la sua presenza nei più grandi comitati di esperti internazionali e la direzione di oltre 300 progetti di costruzioni di navi e imbarcazioni anche al di fuori dei confini italiani. Nei primi anni 2000 ha svolto alcuni importanti progetti a Favignana e Trapani, con il sostegno dello studio di architettura RuffinoAssociati e lo studio di interni A&D delle arredatrici Donata Battiati e Adriana Di Mariano. Molti edifici e spazi in questi territori sono stati rinnovati con l’obiettivo di riqualificazione, e in tempi recenti Tagliavia si è lanciato nel progetto di recupero dell’ex tonnara di Favignana per restituire agli abitanti dell’isola un patrimonio storico e culturale dal valore inestimabile. Si è trattato di un’autentica operazione di salvataggio, considerando quali erano le condizioni dei locali dismessi; un’operazione svolta nel più totale rispetto delle origini degli edifici, il cui aspetto non è stato stravolto bensì valorizzato.

La tonnara dei Florio: la storia

Tutto ha inizio quando a fine Ottocento Ignazio Florio acquista la tonnara e i diritti di pesca. All’epoca i Florio erano una delle famiglie più note e influenti dell’aristocrazia italiana. Ignazio Florio avviò i lavori nello stabilimento con la collaborazione di Giuseppe Almeyda, famoso architetto del tempo. Ben presto apparve chiaro che la commercializzazione del tonno rosso era una pratica che poteva essere davvero molto redditizia per l’isola, e in poco tempo era proprio la tonnara che dava da campare agli abitanti di Favignana: da qui il soprannome camparìa, espressione dialettale siciliana. Alcuni si occupavano della pesca in mare, altri lavoravano nei locali per manutenere gli strumenti da lavoro, le attività da fare non mancavano e Favignana diventò uno dei principali centri commerciali per quanto concerne la pratica della mattanza (così viene chiamata la pesca del tonno rosso).

Il restauro e i nuovi spazi

I principali spazi realizzati a seguito dell’opera di restauro e riqualificazione sono:

  • il lounge bar, una venue suggestiva dove si può godere di uno dei più scenografici panorami di Favignana, a giudicare dalle opinioni su Camparìa di chi ha visitato il posto. L’atmosfera è molto ricercata ed è uno speciale connubio tra antico e moderno, con creazioni e oggetti d’arredo che nascono dal recupero di pezzi abbandonati.
  • la bottega, dove è possibile acquistare vari articoli d’artigianato e capi d’abbigliamento;
  • l’enoteca, che offre un’ampia carta di vini naturali ;
  • l’area eventi, un ampio spazio polifunzionale adibito a eventi di tipo culturale di vario genere (manifestazioni, incontri, concerti, mostre ecc.).

Opinioni sulla Camparìa: il nuovo museo polifunzionale

Uno spazio a parte dedichiamo al progetto del museo, dato che si tratta dell’opera più ambiziosa che ha coinvolto il recupero della Camparìa. La creazione di uno spazio museale interattivo era quanto serviva per raccogliere, ordinare e mettere a disposizione del pubblico tutto il materiale di interesse storico e antropologico relativo alla Camparìa. E di materiale ce ne è a volontà, considerando che l’isola di Favignana ha modellato la sua stessa identità in relazione all’attività della mattanza. L’obiettivo è quello di ripristinare l’identità culturale locale sia attraverso l’esposizione di oggetti che tramite la creazione di materiale multimediale i quali, con l’ausilio di foto, video e immagini, raccontano il passato dell’isola. In tal modo il concetto di restauro è superato, si arriva a un progetto di recupero che si configura come una vera e propria missione per mostrare al mondo la peculiare storia della meravigliosa isola di Favignana.

 

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