PALERMO (ITALPRESS) – “Il bilancio di questi anni è stato caratterizzato dalla gestione della pandemia, ma sono stati anche anni di lavoro sul personale, 17 mila assunti a tempo indeterminato, sulle infrastrutture, oltre 1,2 miliardi investiti, di grandi obiettivi, come il nuovo ospedale dell’Ismett a Palermo, i nuovi ospedali a Siracusa e Ragusa, il finanziamento di due nuovi ospedali metropolitani nel nostro capoluogo”. Così Ruggero Razza, assessore alla Salute della Regione Siciliana, in un’intervista all’Italpress traccia un bilancio dei suoi 5 anni di lavoro nella Giunta Musumeci.
“C’è stato un lavoro che ha consentito di mettere a sistema una programmazione di lungo periodo che erediterà chi verrà dopo di me – aggiunge -. Accanto a questo ci sono tante altre cose che devono essere fatte, che possono essere meglio realizzate e la macchina della Regione è pronta a realizzare tutti questi obiettivi”.
“Il Governo Draghi ha ridotto la spesa sanitaria, non l’ha aumentata come si dice. Nel rapporto con il Pil è diminuita rispetto all’anno precedente”, spiega Razza.
“Oggi quasi tutti gli indicatori dicono che per la sanità italiana servono dai 20 ai 30 miliardi di euro in più, che si aggiungono ai quasi 130 miliardi del fondo attuale – aggiunge -. Questo perchè ci sono tante prestazioni, che determinano liste di attesa, che non si riescono a erogare, e c’è una necessità di investire sul personale che oggi è frenata dai tetti di spesa. Alla Sicilia manca l’8% di questi 20-30 miliardi. Il Fondo sanitario regionale ha una dotazione di 9 miliardi, ma dovrebbe ricevere ulteriori investimenti come le altre regioni, e questo è previsto nel programma del centrodestra. Siamo convinti che già con la prossima legge finanziaria ci potrà essere un’inversione di tendenza”.
Sul fronte del Pnrr per la sanità siciliana “l’accordo di programma è già firmato dal presidente Musumeci e dal ministro Speranza, prevede 800 milioni di euro e ha un cadenzario temporale”.
“C’è un binario già segnato, ci sono tutti gli obiettivi, dove devono essere realizzate le case di comunità, gli ospedali di comunità, le centrali operative territoriali, quali grandi tecnologie devono essere acquistate – aggiunge -. E’ un piano che direi quasi che va da solo, chi verrà dopo dovrà verificare che le aziende rispettino il cronoprogramma concordato con lo Stato. Entro il 2026 la Sicilia avrà la grande possibilità di una rete del territorio molto più forte. Con il governo di centrodestra nazionale affronteremo il tema di chi ci dovrà lavorare, con quali investimenti aggiuntivi, un tema che non si è posto l’attuale governo”.
“Schifani ha detto belle parole sul governo che ha lavorato in questi 5 anni, e ha detto che opererà in continuità con quanto fatto dal governo Musumeci – afferma poi Razza in vista delle Regionali del 25 settembre -. Avendo lavorato accanto a Musumeci posso dire che in questi anni abbiamo sempre sentito la presenza di Renato Schifani, che nel suo ruolo di senatore è sempre stato vicino alle istanze della Sicilia, lo abbiamo sentito come un punto di riferimento nelle istituzioni nazionali”.
“Questo fa ben sperare per il futuro. Una grande mano di aiuto potrà darla il presidente Musumeci – aggiunge -. Al contrario noi non abbiamo avuto nel governo nazionale e nella maggioranza nel Parlamento nazionale un punto di riferimento serio per la rappresentanza delle istanze del governo siciliano. Questo ruolo e queste buone relazioni che ci sono tra Schifani e Musumeci penso che possano essere un valore aggiunto per la Sicilia. Non a caso la candidatura di Renato Schifani ha avuto una forte condivisione anche da parte di Giorgia Meloni”.
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