Quattro consiglieri comunali di Nicosia in difesa della presidente del consiglio Maria Letizia D’Amico

Pagliazzo Castrogiovanni La Giglia Giacobbe
Condividi l'articolo su:

ASCOLTA QUESTO ARTICOLO

Il 30 gennaio 2024 undici componenti del consiglio comunale di Nicosia (Pino Bonelli (capogruppo), Aurora Catalano, Michele D’Alio, Arianna De Luca, Maria Di Costa, Claudia Murè e Dario Scinardi; per Liberi e Uniti hanno firmato i consiglieri Sigismundo Li Volsi, Lidia Messina, Domenico Scavuzzo e Luciana Spedale) hanno depositato una “mozione motivata di revoca della presidente del consiglio comunale”,  Maria Letizia D’Amico, richiamando l’art. 25 dello Statuto Comunale e l’art.9 del regolamento sul funzionamento del Consiglio. Tra le diverse dettagliate motivazioni, la mozione di revoca accuserebbe la presidente del consiglio comunale anche di non essere stata super partes durante le sedute, così come invece richiesto dal ruolo istituzionale.

Il 23 febbraio 2024 il sindaco Luigi Bonelli ha poi inviato una lettera di diffida rivolta alla presidente del consiglio comunale D’Amico, chiedendo che la mozione venisse discussa in consiglio comunale, come disposto dall’articolo 25 dello statuto comunale (non prima di dieci e non oltre i trenta giorni dalla presentazione, ovvero) entro il 29 febbraio 2024. Inoltre, il primo cittadino in tale lettera di diffida ha fatto presente che nel caso contrario, sarebbe derivato un danno economico per il Comune di Nicosia, consistente nella spesa necessaria per la prevista nomina di un Commissario ad  acta, danno che secondo il primo cittadino sarebbe stato imputabile alla presidente del consiglio comunale. La diffida è stata condivisa e fatta propria anche dai capi gruppo consiliari rappresentanti quanti hanno sottoscritto la mozione.

In data 27 febbraio, in risposta alla diffida del sindaco Bonelli, alla nostra redazione è giunto un comunicato firmato dai consiglieri comunali Carmela Castrogiovanni, Filippo Giacobbe, Francesco La Giglia, Antonio Pagliazzo, unitamente alla vice-presidente dell’Azienda Silvo Pastorale, Santina Lo Votrico.

In tale comunicato, i consiglieri firmatari evidenziano che, se il richiesto inserimento del punto all’ordine del giorno rientra nei termini previsti dal regolamento consiliare,  tuttavia non rientra nelle prerogative del sindaco il fare una diffida alla massima carica rappresentativa del civico consesso. La lettera di diffida da parte del sindaco apparirebbe come un ulteriore atto volto a esercitare pressioni indebite sulla presidente del consiglio.

Le affermazioni del sindaco nella diffida sono secondo i firmatari del documento critiche pesanti e infondate. Tale comportamento viene etichettato dai firmatari come “Mobbing Politico e Mediatico”, mentre si sottolinea che la presidente del consiglio è sempre stata imparziale, garantendo il corretto funzionamento dell’assemblea e dell’amministrazione ad essa connessa.

Secondo i consiglieri Castrogiovanni, Giacobbe, La Giglia, Pagliazzo e la vice-presidente dell’Azienda Silvo Pastorale, Santina Lo Votrico, la mancata programmazione è responsabilità degli stessi individui che attaccano ora la presidente del consiglio, che ai loro occhi apparirebbero motivati non dal bene del paese, ma da interessi politici, come “l’ottenere cariche istituzionali per nascondere accordi politici pregressi”.

Con quest’ultimo comunicato, i consiglieri hanno inoltre ricordato alla cittadinanza che l’elezione del presidente del consiglio, avvenuta il 22 febbraio 2023, ha visto la vittoria di Maria Letizia D’Amico con 9 voti su 16, causando la perdita della maggioranza del sindaco. Questo evento ha lasciato al sindaco soli 7 consiglieri, mentre il gruppo dei 9 consiglieri, che sosteneva la presidente del consiglio, ha continuato a mantenere la sua coesione.

Tuttavia, nel corso del tempo, l’accordo tra i 9 consiglieri ha mostrato segni di indebolimento. In particolare, il gruppo politico “Liberi e Uniti”, composto da Domenico Scavuzzo, Sigismundo Li Volsi, Lidia Messina, membri del Partito Democratico (PD), e Luciana Spedale, capogruppo, è diventato il bersaglio delle critiche dei consiglieri comunali firmatari. Queste critiche sono emerse in seguito agli eventi di gennaio, durante le elezioni dei tre componenti del consiglio dell’Unione dei Comuni dell’Area Interna di Troina. In quell’occasione, la consigliera Luciana Spedale ha stretto un accordo con il PD e il gruppo del sindaco, ottenendo in cambio il quinto voto necessario per la sua elezione nel consiglio.

I firmatari si interrogano sulle opinioni del segretario comunale del PD, il prof. Antonello Catania, riguardo alla nuova situazione politica. Catania, che per otto anni ha guidato il suo gruppo come storico oppositore della “Linea Bonelliana”, si trova ora in una posizione delicata. Infatti, il gruppo “Liberi e Uniti”, attraverso un articolo pubblicato su TeleNicosia il 7 dicembre 2023, richiese “elezioni anticipate per un nuovo inizio”, sostenendo che l’incapacità del Sindaco e della Giunta avrebbe lasciato “il paese in balia delle onde”.

Secondo i firmatari del comunicato, l’attuale amministrazione avrebbe attaccato la figura istituzionale della presidente del consiglio, democraticamente eletta, per nascondere la mancanza di chiarezza politica e programmatica. Questa mossa è vista come un tentativo di distogliere l’attenzione dalle questioni più urgenti e di mascherare le inefficienze dell’amministrazione.


Visited 21 times, 1 visit(s) today

Condividi l'articolo su: