Premio nazionale Città di Leonforte: in scena il 30 agosto “Come se niente fosse”

COME SE NIENTE FOSSE
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“ Come se niente fosse” racconta di un’allerta meteo che avverte la popolazione che è in arrivo nella penisola italiana una gigantesca ondata di scetticismo, la perdita di senso che ne deriva si estende progressivamente a tutte le cose e minaccia di trascinare il paese nel caos, nella disillusione e di lasciarlo privo di sensi. Il tutto proprio nel mezzo della pausa di riflessione di una giovane coppia ormai non più sicura del senso del loro stare insieme.

La mancanza di senso è un problema che ha a che fare con la vita in sé o con la vita che facciamo? Il disincanto è un prodotto necessario del mondo o del mondo che abbiamo fatto?

Come se niente fosse è un monologo comico sul rapporto tra il precariato, la mancanza di senso e la fine delle cose, sul post-fordismo e sul continuo senso di inadeguatezza che questi ci regala. Nella pratica si prova a fare della nostra depressione un fatto climatico.

“Come se niente fosse” spiega Davide Grillo “è nato dal tentativo di raccontare attraverso il genere fantastico e il pensiero esistenzialista, un certo tipo di inadeguatezza e di smarrimento mio e della mia generazione, i nati tra gli anni ottanta-novanta. Il fatto di sentirsi costantemente in ritardo rispetto alla vita, l’ansia di riuscire in qualcosa, l’assurdo di questa competizione continua (non si sa bene con chi) e sopratutto il senso di colpa. Perché il fatto che quasi tutti i miei amici siano precari come me non mi fa sentire meno solo o inadeguato? Perché problemi endemici come il precariato o l’assenza di futuro per quanto siano percepiti da tutti, non si trasformano più in proteste collettive come in passato ma al contrario vengono sentiti, vissuti, trattati e a volte medicalizzati come problemi individuali? Ponendomi queste domande ho scoperto che forse l’apparato teorico dell’esistenzialismo era necessario ma insufficiente a descrivere come ci si sente ora, mancava una parte, sono cambiate delle cose ed è come se avessimo a che fare con un male di vivere del tutto nuovo, forse il nostro è un male di vivere post-fordista. Per trovare questa parte mancante mi sono rivolto principalmente ai libri di Mark Fisher”.

Bio breve:

Davide Grillo vive e lavora a Roma come autore e attore. Dopo la laurea in filosofia decide di continuare con le scelte sbagliate dedicandosi al teatro. Scrive monologhi e racconti che poi recita per teatri, locali e festival in giro per l’Italia, il suoi precedenti lavori sono Stendhal Comedy e il tempo stinge, brevi monologhi contro l’affanno. Il suo ultimo monologo come se niente fosse è finalista al premio In-Box2024 e vincitore del bando Italia dei Visionari per il Kilowatt Festival 2024.


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