ROMA (ITALPRESS) – “Secondo il valore centrale delle nostre stime, in Italia il prodotto sarebbe marginalmente diminuito nel trimestre estivo, anche per effetto dei forti aumenti dei costi energetici e dell’incertezza sull’evoluzione della guerra in Ucraina. Al lieve calo della produzione industriale si aggiungono segnali di indebolimento nelle costruzioni. L’attività nel terziario sarebbe per contro rimasta stabile, grazie al contributo ancora positivo dei comparti turistico e ricreativo. Dal lato della domanda, la spesa delle famiglie è frenata dalla perdita di potere d’acquisto dovuta all’elevata inflazione. Le imprese intervistate fra agosto e settembre nell’ambito delle nostre indagini manifestano un maggiore pessi- mismo sulle condizioni per investire, connesso con la protratta incertezza”.
Così la Banca d’Italia nel Bollettino economico di ottobre.
Quanto alle previsioni, “le nostre stime più recenti indicano che in uno scenario di base il Pil aumenterebbe del 3,3% nel complesso dell’anno in corso, rallenterebbe allo 0,3% nel 2023 e crescerebbe dell’1,4% nel 2024. Queste proiezioni – osserva Bankitalia – restano tuttavia soggette a forti rischi al ribasso. In uno scenario avverso – in cui si ipotizzano un arresto delle forniture di gas russo dall’ultimo trimestre del 2022, un nuovo rincaro dell’energia e un più marcato rallentamento del commercio mondiale – il prodotto si contrarrebbe di oltre l’1,5% nel 2023 e tornerebbe a crescere moderatamente nel 2024”.
(ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-
Così la Banca d’Italia nel Bollettino economico di ottobre.
Quanto alle previsioni, “le nostre stime più recenti indicano che in uno scenario di base il Pil aumenterebbe del 3,3% nel complesso dell’anno in corso, rallenterebbe allo 0,3% nel 2023 e crescerebbe dell’1,4% nel 2024. Queste proiezioni – osserva Bankitalia – restano tuttavia soggette a forti rischi al ribasso. In uno scenario avverso – in cui si ipotizzano un arresto delle forniture di gas russo dall’ultimo trimestre del 2022, un nuovo rincaro dell’energia e un più marcato rallentamento del commercio mondiale – il prodotto si contrarrebbe di oltre l’1,5% nel 2023 e tornerebbe a crescere moderatamente nel 2024”.
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