Per una donna residente a Piazza Armerina è finalmente finito un incubo iniziato circa cinque mesi prima quando, dopo una serie di liti violente nelle quali la donna era stata più volte minacciata di morte, offesa ed aggredita fisicamente, a causa delle continue scenate di gelosia poste in essere dal suo compagno, decideva di interrompere la relazione sentimentale.
L’uomo però non si è rassegnava alla fine della storia e, per l’ex compagna, iniziava un dramma fatto di pedinamenti, molestie, minacce, danneggiamenti e violenze subite. Tutto ciò portava ad un mutamento delle proprie abitudini, cambiando itinerari, avendo paura anche per le persone che le stavano vicine.
La donna, a quel punto, si rivolgeva ai carabinieri della Compagnia di Piazza Armerina, in particolare ai militari della Stazione della città dei mosaici che riuscivano, ascoltando quanto riferito dalla vittima e rassicurandola, a documentare effettivamente la pervicacia e la cieca ostinazione dell’ex divenuto persecutore, garantendo al contempo la massima protezione possibile alla donna.
Il materiale investigativo confluiva alla Procura della Repubblica di Enna, che coordinava le indagini nel quadro della legge “Codice Rosso” e consentiva all’ufficio GIP del Tribunale di emettere un provvedimento cautelare nei confronti dell’indagato.
I carabinieri arrestavano l’uomo e dopo gli accertamenti di rito, lo traducevano presso la Casa Circondariale di Gela.
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