Passava informazioni sulle indagini, ex poliziotto arrestato a Palermo

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PALERMO – Avrebbero fatto parte di un vero e proprio “apparato informativo” in grado di fornire tempestivamente informazioni sulle indagini. Per questo la polizia di Palermo, su disposizione del gip del tribunale che ha accolto la tesi della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo siciliano, ha arrestato Vincenzo Di Blasi, ex ispettore di polizia oggi in pensione, di 61 anni, e Salvatore Mendola, di 56. Il primo e’ finito in carcere, il secondo ai domiciliari. Per un terzo indagato, J.V., e’ stato disposto l’obbligo di firma. Per Di Blasi l’accusa e’ di concorso esterno in associazione mafiosa, mentre per gli altri due favoreggiamento aggravato. I provvedimenti scattati oggi rientrano nell’indagine che nel novembre 2019 ricostrui’ gli affari criminali dei fratelli Marino di Brancaccio, come il traffico di droga e le truffe alle assicurazioni con il metodo degli ‘spaccaossa’. Mendola, insieme con un altro indagato, avrebbe fornito in tempo reale i dati dei veicoli di copertura utilizzati dalla polizia per i pedinamenti. Di Blasi, ormai privo di notizie dirette perche’ fuori dalla polizia, ha avvicinato piu’ volte alcuni investigatori, anche dei carabinieri, per acquisire informazioni riservate da riferire poi ai Marino. Numerosi, infatti, i dialoghi intercettati “da cui si evince – spiegano dalla questura – una sorta di rapporto di servizio tra Di Blasi, stabilmente incaricato della ricerca di notizie”, e uno dei Marino “che lo retribuiva con versamenti mensili di denaro”. Le informazioni riguardavano tipologia e targhe delle auto utilizzate dalle forze dell’ordine, i luoghi in cui erano installate le telecamere di sorveglianza o eventuali imminenti operazioni di polizia nella zona.

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