Le carenze e le criticità dell’ospedale di Nicosia sono state trattate dall’ennesimo consiglio comunale straordinario nel quale è stato invitato ed ascoltato il commissario straordinario dell’Asp di Enna, Antonino Salina, accompagnato dal direttore sanitario, Emanuele Cassarà.
I temi del consiglio sono stati introdotti dalla presidente Maria Di Costa, che ha letto la lettera indirizzata a diverse istituzioni regionali e provinciali e firmata da associazioni, club service ed enti presenti a Nicosia, in cui si sottolineano le carenze presenti nell’ospedale di Nicosia e le responsabilità del management dell’Asp di Enna. Dopo i saluti del sindaco Luigi Bonelli, che ha anche sottolineato le diverse criticità presenti all’interno del nosocomio nicosiano si è aperto il dibattito con gli interventi dei consiglieri comunali, ma soprattutto quello più atteso del commissario Salina.
Il massimo dirigente dell’Asp di Enna non si è nascosto dietro scuse o rimbalzi di responsabilità, come hanno fatto spesso i suoi predecessori, ma si è assunto oneri ed impegni, snocciolando dati ed illustrando l’attività svolta dal suo insediamento avvenuto nel mese di aprile di quest’anno.
Al suo arrivo la situazione organizzativa dell’Asp non era delle migliori ha proceduto con la nomina di dieci dirigenti dipartimentali (ne erano presenti solo due) e dei direttori dei presidi ospedalieri, per l’ospedale di Nicosia è stato nominato il dottore Edoardo Leanza. Per quanto riguarda le assunzioni nel mese di maggio è stato presentato il programma triennale del fabbisogno del Personale e il Piano delle Assunzioni 2018/2020, senza il quale non era possibile procedere al reclutamento del personale. Il crono programma prevede che il nuovo personale venga attinto dalla mobilità, poi successivamente dalle graduatorie provinciali e dopo con i concorsi. Attualmente su un bilancio complessivo di 300 milioni di euro, ben 100 milioni vengono destinati al personale, ma solo 90 sono stati effettivamente spesi. La carenza di personale non è quindi una questione di mancanza di risorse economiche, ma di disponibilità di medici, di specialisti ed infermieri disposti a trasferirsi e a lavorare negli ospedali dell’Asp di Enna. Con la presentazione del piano l’Asp di Enna ha potuto stabilizzare tutti i lavoratori precari.
Il management dell’Asp sta lavorando per ridurre al minimo le carenze presenti nei diversi ospedali. Arriveranno per tutti i presidi ospedalieri ennesi 52 infermieri, 30 dal “Cannizzaro” di Catania, 22 dalla mobilità. Dieci di questi infermieri verranno assegnati al “Basilotta” di Nicosia, anche se il nosocomio ne è carente per 53. L’ospedale è inoltre carente di anestesisti, ma ne arriverà uno entro la prossima settimana, di pediatri per la neonatologia e soprattutto di radiologi e tecnici. Il reparto di radiologia ha attualmente due medici full-time ed uno part-time, ne sono invece previsti sei più un responsabile, mentre per i tecnici di radiologia ne sono previsti cinque, ma sono attivi solo tre. Lunedì 19 novembre arriveranno altri due tecnici. E’ in programma anche l’apertura del reparto di geriatria ed il potenziamento della lungodegenza.
Ancora più grave è la situazione del Pronto soccorso, dove attualmente lavorano solo tre medici sui sette previsti. Attualmente i turni vengono coperti con ordini di servizio ai medici di altri reparti.
Il discorso si è spostato poi sul reparto di cardiologia, che secondo il decreto assessoriale 629/17 doveva essere chiuso. Contravvenendo alla norma e prendendosi tutte le responsabilità, il commissario Salina ed il direttore del presidio, Edoardo Leanza, hanno mantenuto il reparto aperto con grande sacrifici da parte dei tre cardiologi, che con turni massacranti tengono in piedi una delle strutture fondamentali dell’ospedale nicosiano.
Sergio Leonardi è un giornalista nato a Messina. Laureato nel 1992 in Economia e Commercio. Con la passione per la statistica, informatica, storia, sport e politica. Tra i fondatori di telenicosia.it