Si sono celebrate giovedì 1 febbraio le udienze davanti al Tribunale del Riesame di Caltanissetta a seguito dei ricorsi presentati nell’interesse dei sei indagati tratti in arresto nell’ambito della operazione “Nibelunghi”, coordinata dalla Dda di Caltanissetta il 15 gennaio ed eseguite congiuntamente dai Finanzieri del Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Caltanissetta e dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Enna.
I sei indagati sono i fratelli Gabriele Giacomo e Nicola Antonino Stanzù, sottoposti alla misura cautelare custodiale in carcere e i tre loro affini Carlotta Conti Mammamica (moglie di Nicola Antonino Stanzù), Carlo D’Angelo e Nunzia Conti Mammamica (sorella di Carlotta, moglie di Nicola Antonino Stanzù e coniuge di Carlo D’Angelo).sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari, tutti difesi dall’avvocato Sinuhe Curcuraci, del Foro di Enna e Antonio Di Dio, sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, difeso dall’avvocato Benedetto Ricciardi del Foro di Patti.
Nel corso dell’udienza le difese hanno effettuato importanti e copiose produzioni documentali comprese diverse consulenze di parte oltre che motivi aggiunti di ricorso tramite i quali hanno contestato tutte le accuse (concorso esterno ed intestazioni fittizie) sia in punto di fatto che di diritto.
Il Tribunale del Riesame di Caltanissetta, il 2 febbraio, ha depositato il provvedimento di accoglimento di tutti i ricorsi e conseguentemente ha annullato l’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Caltanissetta e rimesso in libertà tutti gli indagati.
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