Nell’ambito della rinnovata Convenzione quadriennale del 2023 tra il Parco Archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale, l’Università di Bologna (DiSCi, con il Centro Interuniversitario di Studi sull’edilizia abitativa tardoantica nel Mediterraneo – CISEM) e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale), hanno avviato una nuova campagna di scavi e attività didattiche dal 23 giugno al 13 luglio. Partecipano studenti e ricercatori da tutto il mondo, sostenuti dalla Soprintendenza BB.CC.AA. di Enna.
Famosa per i suoi straordinari mosaici del IV secolo d.C., la Villa Romana del Casale è un sito di rilevanza storica che continua a raccontare la sua storia attraverso le epoche bizantina, araba e normanna. Gli archeologi sono impegnati nella ricostruzione dei cambiamenti avvenuti nell’area per arricchire la comprensione della storia della Sicilia.
L’edizione 2024 rappresenta la terza edizione della Summer School internazionale “ArchLABS. Archaeological Heritage in Late Antique and Byzantine Sicily”, con partecipanti da Italia, Grecia, Spagna, Slovacchia, Stati Uniti e Svezia. Questa iniziativa funge da campo-scuola avanzato, integrando approcci teorici tradizionali con tecniche digitali moderne per l’indagine, la raccolta dati e la gestione degli archivi, offrendo una formazione completa che combina teoria e pratica.
Gli scavi si concentrano sull’area occidentale del complesso, vicino ai magazzini scoperti tra il 1983 e il 1988 e durante successivi ampliamenti. Finora, le ricerche hanno rivelato strutture risalenti alle epoche tardoantica (IV-V secolo) e arabo-normanna (X-XII secolo). Due ambienti sono stati portati alla luce: uno a sud, adiacente al muro di un magazzino tardoantico con resti di copertura in tegole databili al X-XI secolo; l’altro a nord-est, con un orientamento diverso e tagliante il muro del magazzino stesso, conservato a una quota inferiore.
In parallelo agli scavi, è in corso la digitalizzazione e modellazione 3D della villa e dei suoi reperti, con circa 200 oggetti già digitalizzati, tra cui lucerne, ceramica da mensa, frammenti di mosaico e manufatti in metallo. Questo progetto mira a una ricontestualizzazione virtuale degli artefatti.
Grazie al supporto dell’infrastruttura di ricerca europea E-RIHS (European Research Infrastructure for Heritage Science), sono state condotte anche indagini geofisiche avanzate.
Le attività sono patrocinate dal Comune di Piazza Armerina e realizzate in collaborazione con il Gruppo Archeologico L. Villari, Energy & Environmental Lab – Ambiens s.r.l. e Agieo Viaggi s.r.l. .
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