Nino Cammarata (presidente ATI Enna): “Proporremo di non approvare il mantenimento del costo dell’acqua da Sicilia Acque, ma di ridurlo”

Sindaco Nino Cammarata
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Il presidente dell’Assemblea territoriale idrica di Enna, Nino Cammarata, annuncia che domani a Palermo chiederà di non approvare l’aggiornamento biennale dell’articolazione tariffaria dell’acqua, che le Ati acquistano da Sicilia Acque. Si chiederà insomma di proporre alla Regione una sostanziale riduzione della tariffa di acquisto. Una proposta letteralmente epocale, considerato che negli ultimi ventuno anni, dal 2002 a oggi, non ha fatto che crescere, arrivando, da un prezzo iniziale già insostenibile di 0,5681 euro al metro cubo all’attuale prezzo di 0,6960 euro.

Per la prima volta si chiederà di ridurlo, scelta pesante ma fondamentale, specie in territori come Enna, dove in realtà l’acqua è costata il doppio: a causa delle pesanti perdite che l’Ati sta azzerando con investimenti milionari, infatti, metà dell’acqua si perdeva. Questo comportava un costo di quasi 1,40 al metro cubo (ogni due litri acquistati, sostanzialmente, ne arrivava in distribuzione solo uno, perché il resto si perdeva). Un paradosso, specie considerato che l’acqua in questione proviene proprio da questo territorio, ovvero dalla diga Ancipa di Troina: poi Sicilia Acque la rivende all’Ati.

Proporremo di non approvare il mantenimento del costo dell’acqua da Sicilia Acque, che obiettivamente è eccessivo – afferma Cammarata – ma di ridurlo. Sarebbe una scelta importante, anche perché dobbiamo renderci conto dell’importanza e dell’essenzialità del servizio che svolgiamo. La gente in questo momento, con un’inflazione che per le famiglie rappresenta un vero e proprio salasso, hanno bisogno di istituzioni in grado di fare delle scelte difficili e di dare delle risposte”.

La scelta del presidente dell’Ati, che è sindaco di un importante centro della provincia di Enna come Piazza Armerina, è dettata dall’attuale complicatissima congiuntura economica. Una situazione ai limiti della sopravvivenza per le famiglie, che non riescono ad affrontare le spese e gli aumenti dei costi di energia e servizi; e per le imprese, molte delle quali, strette da una devastante morsa inflazionistica, rischiano di chiudere, se non lo hanno già dovuto fare. Domani a Palermo, tecnicamente, è in programma la “Commissione idrica regionale”, l’organo deputato a rilasciare parere vincolante per l’approvazione del costo dell’acqua da parte della giunta regionale.

Non ci dobbiamo dimenticare di essere degli amministratori e che il nostro ruolo impone di prendere in considerazione le istanze provenienti dalla popolazione – conclude Cammarata -. Non possiamo ridurre tutto a un mero calcolo aritmetico, perché c’è di mezzo la vita delle persone e noi dobbiamo essere in grado di dare risposte adeguate al periodo che stiamo vivendo”.


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