L’omicidio di Salvatore Blasco, allevatore di Nicosia, avvenuto il 24 febbraio 2021, probabilmente non avrà un colpevole. Le indagini condotte dalla polizia su cinque persone, iscritte dalla procura di Enna nel registro degli indagati, sono ad un punto morto e quasi sicuramente si andrà verso l’archiviazione del caso.
Secondo l’autopsia condotta dai medici legali, l’allevatore nicosiano sarebbe morto a causa di un violento pestaggio. Sulla scena del delitto gli inquirenti e sul corpo della vittima avevano raccolto delle tracce biologiche che a quanto pare non sono servite per risalire al colpevole del delitto.
Il corpo dell’uomo era stato ritrovato in un terreno di sua proprietà da un dipendente dell’azienda agricola, non erano presenti ferite da armi da fuoco o da taglio, ma dall’autopsia erano emerse numerose lesioni interne riconducibili a un pestaggio, presumibilmente portato a termine da più persone. Tra i moventi, apparsi anche agli inquirenti poco credibili, i contrasti legati al mondo della zootecnia.
Un altro clamoroso episodio era avvenuto cinque mesi dopo l’omicidio di Blasco, con il ritrovamento del corpo privo di vita del dipendente romeno, da diversi anni alle dipendenze della vittima, che aveva scoperto il cadavere del suo datore di lavoro. L’autopsia aveva rivelato che l’uomo sarebbe stato colpito mortalmente da un toro.
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