Il Gruppo Nicosia del Fai (Fondo Ambiente Italiano) ha organizzato, in occasione delle Giornate d’Autunno, il 15 e 16 ottobre una visita guidata alla chiesa di Santa Maria degli Angeli, al convento e all’orto del Frati Minori Cappuccini di Nicosia.
Le visite sono state curate dai giovani studenti “Apprendisti Ciceroni” dell’Istituto superiore Fratelli Testa di Nicosia.
La visita ha avuto inizio dalla chiesa di Santa Maria degli Angeli, nel 1887 fu iniziata la costruzione, completata ed aperta al culto nel 1892. All’interno troviamo opere di rilevante pregio artistico, diversi quadri opera di Gaspare Bazzano detto lo Zoppo di Gangi e di Nicola Mirabella. La statua e le reliquie di San Felice da Nicosia, l’umile frate francescano nato e vissuto in questi luoghi nel diciottesimo secolo. Sul fondo si può ammirare il maestoso altare maggiore dedicato a Santa Maria degli Angeli. In questo altare si ammira l’artistico e monumentale tabernacolo intarsiato in avorio del SS. Sacramento, costituito da sottilissime colonne con statuette ed incisioni.
La visita è proseguita all’interno del convento, grazie anche alla presenza del padre guardiano, Salvatore Russo, con la visita al parlatoio, alla sede della Fraternitas San Felice con la rappresentazione in miniatura della casa natale del santo ed infine, la particolare cappella ricavata all’interno del convento rivestita in pietra. Questi luoghi raccontano con diversi quadri ed opere d’arte di diversi artisti la vita di San Felice.
Il tour in questi luoghi di pace e serenità si è concluso con la visita all’orto dei frati, un polmone verde di circa tre ettari, con la presenza di querce, pini, eucalipti, acacie e un vasto prato usato per il pascolo e come orto dei frati. Oggi è divenuto luogo di preghiera durante le festività dedicate a San Felice, ma anche per le rappresentazioni del presepe vivente, musica, concerti e della Casazza. In questo luogo nel 1604 fu iniziata la fabbrica del primo convento. Con la soppressione degli ordini religiosi del 1866 i frati abbandonarono il convento che fu trasformato in carcere, ma continuarono a curare il culto della chiesa fino al 1885. Solo nel 1874 i frati riuscirono a comprare l’orto. Nel 1877 per volontà di padre Alessandro Venuta, ex provinciale, iniziò la fabbrica di un convento in cui si insediò un gruppo di frati.
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