Dal 6 aprile, Giovedì Santo, a Nicosia è possibile visitare presso la chiesa di San Calogero, risalente al XVII secolo, i sepolcri allestiti dalla confraternita “Maria Santissima degli Agonizzanti in San Calogero”.
Durante la settimana santa, vengono allestite delle scenografie in cui si espongono delle statue di autore anonimo in legno, che risalgono al 700, che vengono accompagnate da decorazioni realizzate con le palme, simbolo del martirio e con il grano germogliato, simbolo del passaggio dalle tenebre della morte di Gesù alla sua resurrezione, oltre che con altri segni che comunque richiamano l’ultima cena e la passione del Cristo.
Tali scenografie rappresentano momenti particolari della Passione di Gesù, una statua presenta il Cristo inginocchiato nell’orto degli ulivi, dove poi fu arrestato, un’altra statua lo rappresenta in varie fasi del processo: il Cristo alla colonna, l’Ecce Homo, la caduta con la croce, il Cristo nel sepolcro e la pietà che il Venerdì Santo segue in processione il Padre della Provvidenza.
La Confraternita quest’anno ha intrapreso l’attività di raccolta fondi per il restauro della statua Madonna della Pietà, realizzata dallo scultore gangitano Filippo Quattrocchi. La statua è un simbolo cardine della settimana Santa e patrimonio della Città di Nicosia.
Chiunque volesse donare una somma può farlo tramite le apposite cassettine dedicate alla raccolta che oggi si trovano nella chiesa di San Calogero e dopo le feste pasquali in cattedrale, o contattando personalmente un membro della confraternita, o per mezzo bonifico bancario intestato a “Parr. S. Nicolò di Bari in Nicosia” con la causale “Restauro statua della pietà” al codice iban IT51Z0200883670000300303851.
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