Nicosia, finanziata con 850 mila euro la manutenzione straordinaria ed il restauro conservativo della ”Casa Comune” al Campanito

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Con un decreto del dirigente generale dell’Assessorato regionale Territorio e ambiente è stato ritenuto ammissibile il finanziamento di 850 mila euro, richiesto dal Comune di Nicosia, per la manutenzione straordinaria ed il restauro conservativo della ”Casa Comune” al Campanito.

Nel mese di ottobre la giunta comunale di Nicosia aveva approvato un progetto rielaborato, che riguardava la manutenzione straordinaria ed il restauro conservativo di questo immobile.

Nel luglio del 2017 era stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana il decreto dirigenziale dell’Assessorato Territorio ed Ambiente, con il quale si attuava il Po Fesr Sicilia 2014 -2020 Asse 6 Azione 6.6.1. “Interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione di rilevanza strategica (aree protette in ambito terrestre e marino, paesaggi tutelati) tali da consolidare e promuovere processi di sviluppo”.

Nel parco progetti redatti dall’ufficio tecnico comunale era presente il progetto esecutivo approvato dalla giunta Malfitano nel dicembre 2012, che riguardava la manutenzione straordinaria ed il restauro conservativo della “Casa Comune” in contrada Campanito, per un importo complessivo di  466 mila euro. Per partecipare alla richiesta di finanziamento l’ufficio tecnico comunale, in collaborazione con l’Azienda Speciale Silvo Pastorale di Nicosia, ha rielaborato il precedente progetto, rimodulando il quadro degli interventi ed il quadro economico per un importo complessivo di 850 mila euro.

L’opera è stata inserita nel piano triennale delle opere pubbliche del Comune di Nicosia per il triennio 2017 – 2019, approvato dal consiglio comunale il 29 marzo di quest’anno.

Nel gennaio 2014 il progetto era stato finanziato dall’Assessorato regionale all’agricoltura, con i fondi Po Fesr Sicilia 2007-2013, ma il finanziamento andò perduto in quanto i lavori non iniziarono e non fu rendicontato entro il 31 dicembre 2015.

In quel progetto si prevedeva la ristrutturazione di una struttura fatiscente e semi abbandonata a poca distanza dall’ex caserma San Martino, oggi sede del museo della montagna. Un edificio realizzato mezzo secolo fa come struttura a disposizione degli operatori dell’agrozootecnia locale, ma mai effettivamente utilizzata per questo scopo. Il progetto prevedeva la realizzazione di un ufficio turistico, un punto di ristoro e riposo per i turisti ed una foresteria-rifugio. Una struttura che nelle intenzioni dell’allora amministrazione Malfitano doveva rilanciare il patrimonio naturalistico, gastronomico e artigianale del territorio.

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