Il 30 settembre sono stati completati i lavori presso la rotonda di contrada Crociate con la collocazione degli stemmi baronali. Il costo di questo secondo stralcio dei lavori ammonta a 8.500 euro, somma assegnata dal consiglio comunale su proposta dell’Ecomuseo Petra d’Asgotto, inserita nel bilancio partecipativo 2021.
L’intervento di completamento ha previsto la riproduzione degli stemmi su lastra di pietra lavica con decorazione a smalto, a sua volta ancorati ai pannelli in acciaio corten, già realizzati con il primo intervento dall’artigiano Giuseppe Raspanti. L’appaltato, affidato alla ditta Kompu Grafica, ha previsto la realizzazione di 28 scudi araldici, di cui 4 raffiguranti lo stemma della città di Nicosia e collocati nel totem quadrifacciale e 24 quelli delle principali famiglie baronali nicosiane del passato e collocati tre per ogni faccia nella struttura a torre federiciana di forma ottagonale.
“L’obiettivo dell’Ecomuseo Petra d’Asgotto, che aveva proposto l’idea progettuale dell’opera, come ci spiega la presidentessa Pina La Giusa, è stato quello di rappresentare una peculiarità della storia nicosiana, senza per questo essere tacciati di nostalgici della nobiltà o del feudalesimo.
Il progetto si inserisce in analoghe iniziative che l’Ecomuseo Petra d’Asgotto intende realizzare in futuro per ricordare altri aspetti della storia di Nicosia (come ad esempio l’idea del posizionamento, nel centro storico della città, degli stemmi araldici delle prime città demaniali di Sicilia, delle quali Nicosia ne fece parte fin dal basso Medioevo).
In riferimento alla “Nicosia nobile”, prosegue Pina La Giusa, sulla denominazione con la quale il centro di Nicosia è ricordato dalla tradizione storica locale, e cioè quella di “città dei 24 baroni”, sono stati versati fiumi di polemiche e di improperi da chi è stato fin dall’inizio contrario all’iniziativa del posizionamento degli stemmi sulla rotonda di Crociate, rimproverando (fra le altre critiche) anche il non esatto numero dei baroni del passato nicosiano ivi riportati!
Sull’argomento l’Ecomuseo intende organizzare a breve una tavola rotonda per chiarire gli aspetti contrastanti”.
L’idea progettuale dell’Ecomuseo Petra d’Asgotto è stata curata dall’architetto Maurizio Campo e dall’ingegnere Calogero Lociuro, gli stemmi sono stati rappresentati sulla base di ricerche accurate da Antonino Campione e dal dottore Giovanni D’Urso, appassionati di storia locale.
La fase realizzativa del progetto ha visto impegnata tutta l’amministrazione comunale, con in testa il sindaco Luigi Bonelli e a seguire i dirigenti del Comune in primis l’ingegnere Nino Testa Camillo, progettista e la segretaria Mara Zingale. Merito va riconosciuto al consiglio comunale, che ha approvato e finanziato a quasi unanimità, per ben due esercizi finanziari consecutivi, la proposta dell’Ecomuseo Petra d’Asgotto per una somma complessiva di circa 17.000 euro.
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