L’11 luglio, il Centro Operativo Comunale (COC) di Nicosia si è riunito per affrontare l’emergenza idrica che sta mettendo a dura prova il comune siciliano. La situazione, definita critica dai partecipanti, ha visto al tavolo rappresentanti dell’amministrazione comunale, di Siciliacque, AcquaEnna e delle associazioni di volontariato, tutti uniti nel tentativo di trovare soluzioni rapide ed efficaci.
L’assessore Nando Zappia ha aperto la discussione ponendo l’accento su due questioni cruciali: lo stato delle condotte, che necessitano di interventi di manutenzione urgenti e la richiesta di aumento della portata idrica, già inoltrata al prefetto. La risposta di Siciliacque non si è fatta attendere: l’azienda ha comunicato che il problema principale riguarda la diga Ancipa Alta, ma ha assicurato che gli interventi sulle perdite sono in programma e inizieranno a breve. Attualmente, l’erogazione è di 18,5 l/s, con un incremento di 2,5 l/s rispetto all’indicazione iniziale di 16 l/s.
La situazione, tuttavia, resta critica. AcquaEnna ha spiegato che stanno operando con circa il 25% in meno di dotazione idrica rispetto al fabbisogno normale del comune, stimato intorno ai 25 l/s. Al momento, Nicosia riceve circa 22 l/s, di cui 18 l/s dall’Ancipa e poco meno di 4 l/s dalle sorgenti montane. Un quadro che evidenzia la necessità di interventi rapidi e mirati. Acquaenna ha confermato la disponibilità di un punto attivo in contrada Crociate e l’intenzione di realizzarne altri due in zone strategiche e si è impegnata a predisporre nuovi turni di erogazione per risolvere le problematiche segnalate dai cittadini e a divulgare un calendario aggiornato.
Su richiesta del presidente del consiglio comunale Sigismundo Li Volsi è stato chiarito che la realizzazione di nuovi pozzi è di competenza del Genio Civile, che basa le sue decisioni su indagini geologiche già note. In particolare, è stato evidenziato un progetto per la realizzazione di due nuovi pozzi nella zona Nord della provincia. Sebbene questi non ricadano direttamente nel territorio di Nicosia, avranno un impatto positivo sull’intera area. Questi nuovi pozzi serviranno infatti a ridurre i prelievi dagli invasi che attualmente forniscono acqua anche alla provincia di Enna. Questa strategia permetterà di posticipare lo svuotamento degli invasi, garantendo una gestione più sostenibile delle risorse idriche a lungo termine.
Il vice sindaco Annamaria Gemmellaro ha proposto di redigere studi geologici sul territorio di Nicosia da sottoporre al Genio Civile, mentre AcquaEnna si è impegnata a predisporre nuovi turni di erogazione e a realizzare punti di prelievo strategici per il servizio autobotte.
L’amministrazione, dal canto suo, sta attivando un punto di prelievo acqua per il servizio antincendio boschivo (AIB) tramite elicottero, dotato di un sistema di accumulo di tre cisterne da circa 16 mc ciascuna. Una misura che si rivela particolarmente importante in un periodo in cui il rischio incendi è elevato.
Al termine della riunione, il COC ha preso decisioni importanti. E’ stata adottata l’ordinanza sindacale 43/2024 per garantire il risparmio della risorsa idrica e limitare l’utilizzo dell’acqua potabile. Verrà inoltre predisposto un vademecum per informare correttamente la cittadinanza sulle misure da adottare. Il modulo AIB in dotazione al Comune di Nicosia sarà messo in esercizio, insieme ad altri mezzi utili a fronteggiare l’emergenza. Infine, si è evidenziata la necessità di coinvolgere un rappresentante del Genio Civile nelle prossime convocazioni del COC, per garantire un coordinamento efficace delle operazioni.
La collaborazione tra le diverse entità coinvolte sarà fondamentale. AcquaEnna si è resa disponibile a collaborare per la fornitura idrica dei serbatoi in caso di necessità, mentre il Comune si impegnerà ad attivare un servizio di segnalazione per specifiche problematiche.
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