Nella giornata del 6 giugno è cominciata l’affissione delle targhe di “Benvenuto” donate dal Rotaract club di Nicosia alla città. Si tratta di un’iniziativa con la quale, presso gli ingressi principali di Nicosia i vari turisti potranno essere accolti nella città mediante una frase (Benvenuti a Nicosia – città dei 24 baroni e dei due Cristi) scritta in tre lingue diverse: italiano, inglese e dialetto gallo-italico. Da qui la polivalenza dell’iniziativa. Innanzitutto la valorizzazione del proprio dialetto, quindi valorizzazione di un bene immateriale che configura la particolarità di un comunità, le sue radici e il suo evolversi storico. La seconda valenza è data dal richiamo della storia di Nicosia. E quando si parla di Nicosia, la mente subito collega la città ai celebri 24 baroni nonché ai due Crocifissi, Padre della Misericordia e Padre della Provvidenza. Ma c’è anche una terza valenza, forse la valenza più importante di questo semplice gesto attuato dai Ragazzi del Rotaract. Perché sì, le targhe di benvenuto di solito sono utili per i turisti. Ma queste sono utili anche e soprattutto per i Nicosiani che da oggi avranno un motivo in più per riflettere e essere orgogliosi del proprio passato e, quindi, di fregiarsi del titolo di “Nicosiani”.
Le targhe sono state acquistate grazie ad un’attività promossa nel novembre scorso dai ragazzi del Rotaract con l’evento “’na pighiamo ‘na cosa?”. Ha avuto poi una prima presentazione alla collettività con la consegna di una piccola targa al Sindaco durante la prima tappa del macro evento del “Marzo Rotaractiano” in cui, durante l’occasione, sempre per sottolineare la centralità del dialetto gallo italico, sono state lette delle poesie in dialetto dalla professoressa Grazia Gangitano. Quindi l’apposizione delle targhe il culmine di un’intensa programmazione che, passo passo, ha portato a questo importante risultato.
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