PALERMO (ITALPRESS) – Sono 4 i corpi senza vita recuperati dai sommozzatori dei vigili del fuoco nel pomeriggio di oggi all’interno del Bayesan, adagiato a circa 50 metri sui fondali davanti a Porticello, nel palermitano.
Un’operazione estremamente delicata questa condotta dai sommozzatori del Corpo nazionale, con il coordinamento della Guardia Costiera. Alla delicatezza per la profondità impegnativa cui stanno lavorando e che rende necessario ridurre i tempi di immersione di ciascun team composto da due unità che si alternano senza soluzione di continuità, si aggiunge la ristrettezza degli ambienti da esplorare e la presenza di numerosi oggetti che ostacolano la penetrazione. E’ una “piccola Concordia”, hanno detto i 4 di loro che parteciparono ai soccorsi alla nave della Costa naufragata il 12 gennaio 2012 davanti all’Isola del Giglio.
Il dispositivo di soccorso dei vigili del fuoco è composto oggi da 27 sommozzatori, 11 sono sommozzatori speleo mentre 8 sono quelli abilitati DNO (decompressione in nitrox) che utilizzano miscele in fase di decompressione che consentono una permanenza maggiore in immersione alla profondità di 50 metri.
Dopo il recupero del quarto corpo, l’operazione sta proseguendo per la ricerca e il recupero degli ultimi due dispersi.
Un’operazione estremamente delicata questa condotta dai sommozzatori del Corpo nazionale, con il coordinamento della Guardia Costiera. Alla delicatezza per la profondità impegnativa cui stanno lavorando e che rende necessario ridurre i tempi di immersione di ciascun team composto da due unità che si alternano senza soluzione di continuità, si aggiunge la ristrettezza degli ambienti da esplorare e la presenza di numerosi oggetti che ostacolano la penetrazione. E’ una “piccola Concordia”, hanno detto i 4 di loro che parteciparono ai soccorsi alla nave della Costa naufragata il 12 gennaio 2012 davanti all’Isola del Giglio.
Il dispositivo di soccorso dei vigili del fuoco è composto oggi da 27 sommozzatori, 11 sono sommozzatori speleo mentre 8 sono quelli abilitati DNO (decompressione in nitrox) che utilizzano miscele in fase di decompressione che consentono una permanenza maggiore in immersione alla profondità di 50 metri.
Dopo il recupero del quarto corpo, l’operazione sta proseguendo per la ricerca e il recupero degli ultimi due dispersi.
– Foto Vigili del fuoco –
(ITALPRESS).
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