Sorprende piacevolmente il primo singolo di Salvo Di Pietro, non solo per il sound trainante ottimamente arrangiato, non solo per le immagini mozzafiato di Nicosia, ma soprattutto perché la lingua usata non è né l’inglese né l’italiano bensì il nostro galloitalico. Lo straordinario numero di visualizzazioni raggiunte in pochissimi giorni attesta il successo del brano, riscosso soprattutto tra i giovani, un successo implementato dagli apprezzamenti espressi in apertura dai testimonial d’eccezione Michele Foresta e Sebi Picone e giunti anche da persone lontane che non conoscono il galloitalico, correttamente mediato da sottotitoli e dal ricorso alla lingua italiana nel refrain. Il testo, infatti, scorre gradevole e fluido grazie al gioco di rime che genuinamente vengono attinte al vissuto nicosiano di oggi e di ieri, con un esito complessivo più che apprezzabile, considerata la bella immagine della Città che viene così veicolata all’esterno. Non fuorvia e non dispiace il tono spensierato e a tratti scanzonato che anzi sostiene e alimenta quello che di fatto vuole essere un atto d’amore verso la propria terra, intriso di qualità sonore che hanno il sapore del virtuosismo, affidate a bravissimi musicisti quali Peppe Campione, Ilenia Faro, Eva La Giusa, Vincenzo Nisi, Francesco Proietto e Giuseppe Spinelli, tutti figli di questa Nicosia che portano nel cuore. E a ben sentire è proprio questo il messaggio profondo che il giovane autore vuole comunicare insieme alla sua band, formata da ragazzi caparbi e d’ingegno che non vogliono emigrare come, purtroppo, tanti loro coetanei, ma che intendono investire a tutti i costi per il proprio futuro, spendendo la loro professionalità nel territorio di appartenenza. Ma chi sono questi giovani? Conosciamoli meglio…
Autodidatta, con voce da vendere anche come rumorista oltre che come solista, con una forte predisposizione da performer di alto livello dimostrata in più occasioni di spettacolo, Salvo Di Pietro compone canzoni già dagli anni in cui ha frequentato il Liceo delle Scienze umane; canzoni impegnate, di denuncia sociale, di problemi giovanili come solo un vero rapper di razza riesce a fare e che abbiamo avuto il piacere di ascoltare in anteprima durante la preparazione di un nostro progetto scolastico dedicato al Natale solidale.
Luigi Mancinelli, dopo la frequenza di diversi corsi altamente professionalizzanti anche all’estero, è diventato un ottimo music producer, con all’attivo diverse produzioni musicali di artisti emergenti, titolare dell’Ohm Rec Studio. Stesso iter formativo quello del bravissimo video maker Luca Biondo, che ha legittime ambizioni nel campo della regia e delle produzioni cinematografiche.
Non a caso abbiamo ritenuto opportuno riflettere sull’attività di questi nostri talentuosi ragazzi proprio oggi nella ricorrenza in cui si celebra la giornata dedicata alle lingue minoritarie, giornata che avremmo voluto trascorrere in presenza con diverse iniziative culturali.
Gli eventi contingenti, purtroppo, non lo hanno consentito ma ciò non toglie che l’occasione è comunque propizia anche per esternare pubblicamente il nostro ringraziamento al senatore Fabrizio Trentacoste che ha sposato incondizionatamente e prontamente l’iniziativa di riconoscimento del galloitalico quale lingua minoritaria, da noi proposta e avanzata in occasione della partecipazione degli alunni del Liceo Fratelli Testa alle Giornate di formazione a Montecitorio. La conferenza stampa per la presentazione ufficiale del DDL, comunicato alla Presidenza già il 22 settembre del 2020, a firma del Senatore era stata prevista per oggi ma rinviata per contingenti impegni istituzionali.
E senza il lavoro certosino del Prof. Salvatore C. Trovato che ha dedicato la sua vita allo studio e alla valorizzazione del galloitalico, oggi non potremmo essere così orgogliosi della nostra lingua identitaria. Al Prof. Trovato e al Prof. Salvatore Menza vada il doveroso ringraziamento della nostra collettività per averci consegnato il prezioso Vocabolario del dialetto galloitalico di Nicosia e Sperlinga, del quale si attende la presentazione ufficiale non appena le condizioni sanitarie lo consentiranno.
Nella giornata odierna desideriamo auspicare che questa di Salvo Di Pietro sia la prima di una lunga serie di iniziative intraprese dai giovani, atte a valorizzare la nostra lingua minoritaria, promossa finalmente da norme regionali, nazionali ed europee. Che tale valorizzazione passi anche attraverso il settore musicale è indubbio. La musica, infatti, è un importante veicolo di trasmissione culturale e linguistica, cui andrebbe riconosciuto uno spazio maggiore nell’ambito delle politiche di tutela delle minoranze linguistiche storiche, come in effetti possiamo constatare in altre virtuose realtà. A Piazza Armerina esiste già un gruppo emergente “I Taverna Umberto I” che ha scritto diverse canzoni in galloitalico, ispirandosi ai testi straordinari della poetessa Lucia Todaro, a cui va parimenti il nostro plauso.
Molte sono le potenzialità che possono tradursi in realtà, se sostenute da incentivi e altre forme di supporto, che permetterebbero di dare continuità alla tradizione musicale nella lingua minoritaria, ma anche di sostenere e valorizzare, com’è auspicabile, le nuove forme espressive e gli artisti emergenti nell’ambito di festival, concorsi, rassegne e stagioni musicali nel corso dell’anno, moltiplicando le iniziative esistenti che registrano già un ottimo riscontro di pubblico, anche giovane. Non dimentichiamo che nel 2018 è stato sottoscritto dai quattro comuni galloitalici dell’ennese (Aidone, Nicosia, Piazza Armerina e Sperlinga) un protocollo d’intesa finalizzato non solo al sostegno della richiesta di modifica della L.482/99 ma anche alla promozione di iniziative formative e culturali da realizzarsi in rete, soprattutto in ambito scolastico.
Tante altre possono e devono essere le realtà artistiche e culturali da incoraggiare, a maggior ragione in un momento storico come quello che stiamo attraversando, in cui abbiamo bisogno non certo di disfattismo ma di positivi e concreti segnali di ripresa e di speranza.
Dunque, a chi sostiene che il galloitalico non sia una lingua viva, oggi vogliamo simbolicamente rispondere magari con un hashtag nel nostro profilo social oppure scrivendo un commento al videoclip “Nicosia” nel nostro idioma o lasciando un semplice: Mi pràsgiö .
Difendiamo la nostra identità se vogliamo difendere il nostro futuro! Non è mai troppo tardi.
Patrizia Venuta
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