L’Istituto superiore Volta di Nicosia a Corleone contro le mafie

IIS Volta Nicosia Via d Amelio
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L’Istituto superiore “Alessandro Volta” di Nicosia dal 3 all’8 agosto ha partecipato al progetto di sensibilizzazione degli studenti sul contrasto alle mafie, finanziato dal Ministero dell’Istruzione in collaborazione con la Commissione parlamentare Antimafia. Un gruppo di 15 studenti, accompagnati dai docenti Maria Filippa La Porta e Felice Lo Furno, è stato accolto presso Casa Caponnetto a Corleone, bene confiscato alla mafia e gestito dalla Cooperativa sociale “Lavoro e non solo”.

Il Progetto si inserisce all’interno della macroarea progettuale ‘Cittadinanza attiva’, prevista dal Ptof dell’istituto e in continuità con le attività da tempo svolte con il Centro Pio La Torre con l’obiettivo generale di formare cittadini, garantendo loro conoscenze, competenze e capacità necessarie a contribuire allo sviluppo e al benessere della società in cui vivono.

Il progetto ha integrato attività agricole sui terreni confiscati alla mafia a fianco dei soci della cooperativa che hanno riguardato principalmente la raccolta dei pomodori ed il governo del bestiame, con formazione, studio, approfondimento, incontri con testimoni dei fatti e visite guidate.

Sono state  organizzate una serie di visite in luoghi simbolo come la casa memoria di Peppino e Felicia Impastato a Cinisi, dove Giovanni fratello di Peppino ha testimoniato quei difficili anni e l’instancabile  attività della madre  alla ricerca della verità; Portella della Ginestra (luogo dell’omonima strage del 1° maggio 1947) qui gli studenti hanno potuto ascoltare dalla voce rotta dalla commozione di Serafino Petta, ultimo sopravvissuto di quell’evento, i tragici momenti di quella giornata; via D’Amelio a Palermo e  il Giardino della Memoria  accanto alla stele collocata a Capaci ove ci sono stati gli attentati in cui persero la vita  i giudici Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, Paolo Borsellino unitamente agli agenti delle loro scorte; il Laboratorio della legalità a Corleone che attraverso una mostra di quadri ha permesso di ricostruire la storia della mafia e dell’antimafia fino ai giorni nostri; il Centro di documentazione internazionale sulle mafie e del movimento antimafia che custodisce una copia degli atti del maxiprocesso; il Centro studi Paolo e Rita Borsellino di Palermo che ha sede nella villa confiscata al costruttore Sansone. La struttura fa parte di un complesso residenziale in cui si trova anche la lussuosa villa che ha ospitato durante la latitanza Riina e la sua famiglia, e che oggi è sede di una caserma dei carabinieri,

Gli studenti hanno percorso una fase della storia contemporanea dell’Italia e della Sicilia intrisa di violenza, inquietitudini e contraddizioni.

Se da una parte hanno potuto approfondire la conoscenza di personaggi simbolo della legalità che resteranno nel loro cuore per tutta la vita, dall’altra parte hanno scoperto che ci sono stati uomini, anche dello Stato, che hanno favorito e coperto i mafiosi e le loro azioni criminali.

Quest’esperienza rappresenta un seme dal quale far germogliare una coscienza civica a difesa della legalità nelle future generazioni.

 

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