L’infermiere Tony Livolsi aggredito da un paziente a Catania

tony ingessato
Condividi l'articolo su:

ASCOLTA QUESTO ARTICOLO

Le aggressioni contro il personale sanitario in Italia sono una piaga in crescita, con 16.000 episodi violenti registrati nel 2023, coinvolgendo circa 18.000 tra medici, infermieri e operatori socio-sanitari. Di questi atti, il 68% sono violenze verbali, ma un preoccupante 26% si concretizza in aggressioni fisiche. Tra le professioni più colpite spiccano gli infermieri, seguiti dai medici, con i Pronto Soccorso e le aree di degenza psichiatrica che rappresentano i luoghi più pericolosi. Gli aggressori sono spesso pazienti frustrati o alterati da sostanze.

La mancanza cronica di personale, l’organizzazione inefficiente e i lunghi tempi di attesa nei reparti di emergenza sono fattori che esasperano la tensione, rendendo gli operatori sanitari bersagli di una rabbia incontrollata. Negli ultimi cinque anni, le aggressioni contro i lavoratori della sanità sono cresciute del 38%, una cifra allarmante, che testimonia il deteriorarsi delle condizioni di sicurezza per chi opera in prima linea​.

tonylivolsi ingessatoEd oggi purtroppo dobbiamo raccontare di una nuova aggressione, che ha visto protagonista  Tony Livolsi, infermiere volontario noto a Nicosia e dintorni per le sue attività di solidarietà, che è stato aggredito mentre prestava servizio in reparto.

Nel marzo 2020, durante il lockdown,  presso l’Oasi di Troina, struttura per disabili che fu gravemente colpita dal virus pandemico, ha dato instancabile conforto agli ospiti.

Insieme al collega Davide Seminara, ha spesso raccolto beni di prima necessità per i più bisognosi a Catania.

E proprio mentre prestava servizio presso l’ospedale San Marco di Catania, nella tarda serata del 25 settembre, è stato aggredito da un paziente presumibilmente sotto l’effetto di crack. L’aggressione ha avuto conseguenze gravi: una frattura al ginocchio e lesioni a un tendine e a un dito, con una prognosi di oltre un mese.

L’episodio si inserisce nel  contesto di crescente violenza e insicurezza per il personale sanitario. Gli ospedali, luoghi che dovrebbero essere sinonimo di cura e protezione, si trasformano spesso in spazi di pericolo per chi vi lavora. La frustrazione dei pazienti, alimentata da un sistema sanitario sovraccarico, non solo mette a rischio la salute fisica degli operatori, ma ha anche un impatto emotivo e psicologico devastante.

Questi episodi mettono in luce l’urgenza di interventi strutturali per garantire la sicurezza negli ospedali. L’introduzione di presidi fissi delle forze dell’ordine in aree particolarmente a rischio, come i Pronto Soccorso, dovrebbe essere una priorità, ma finora tali iniziative sono state limitate e spesso assenti nelle ore notturne.

E mentre attende l’esito in pronto soccorso, Tony ai nostri microfoni rivela di essere preoccupato soprattutto per quei 12 senzatetto che lo aspettavano per l’unico pasto caldo della giornata e che non lo hanno ricevuto a causa di quanto gli è capitato.

La redazione di Telenicosia si unisce alla comunità nel rivolgere un sincero augurio di pronta guarigione a Tony Livolsi. La sua dedizione, sia come infermiere che come volontario, ha ispirato molti, e siamo certi che la sua forza d’animo lo guiderà anche in questo difficile momento. Speriamo di rivederlo presto all’opera, a fianco di chi ha più bisogno, con la stessa determinazione e il coraggio che lo contraddistinguono.

Maria Teresa La Via


Visited 1.138 times, 19 visit(s) today

Condividi l'articolo su: