Nella serata di domenica 26 maggio, i Carabinieri della Stazione di Leonforte hanno tratto in arresto il 42 enne C. S., per aver commesso atti persecutori (stalking) nei confronti dell’ex moglie.
Nello specifico, i militari sono intervenuti a seguito di richiesta di aiuto da parte di una delle figlie della coppia, preoccupata per l’incolumità della madre, poiché l’uomo, in preda ad un attacco di rabbia, si era recato presso il centro scommesse dove l’ex moglie lavora, minacciandola e proferendo contro la stessa frasi ingiuriose, arrivando persino a dirle che la fine della loro relazione sarebbe avvenuta esclusivamente in modo drammatico.
Alla vista dei militari, l’uomo ha continuato ad inveire nei confronti della donna, aggredendola verbalmente e minacciandola, non curandosi della presenza degli uomini in uniforme, giunti prontamente sul posto.
I carabinieri, cristallizzata la situazione e preso atto del comportamento assolutamente ingiustificato e oltremodo alterato dell’uomo, lo hanno accompagnato in caserma per svolgere ulteriori accertamenti. Gli uomini dell’Arma hanno ricostruito il passato della coppia, rispolverando vecchie acredini e precedenti atti similari, dei quali l’uomo si era reso responsabile, ricostruendo altre aggressioni verbali e finanche fisiche nei confronti della moglie. L’uomo, infatti, non nuovo ai militari operanti per questi episodi, era già stato denunciato dagli stessi carabinieri, per il medesimo reato, lo scorso mese di gennaio.
Ricorrendo la reiterazione delle condotte, al fine di porre un termine a quella situazione di pericolo, ormai protrattasi da troppo tempo e per scongiurare che il reato fosse portato ad ulteriori conseguenze, i militari hanno dichiarato il C.S. in stato di arresto, sottoponendolo, nella stessa giornata, agli arresti domiciliari, cosi come disposto dal pubblico ministero di turno.
Nella mattinata del 28 maggio, in sede di udienza, il Gip presso il Tribunale di Enna ha convalidato l’atto di polizia giudiziaria operato dagli uomini dell’Arma, applicando contestualmente all’indagato la misura cautelare del divieto di avvicinamento all’abitazione e ai luoghi frequentati dalla persona offesa.
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