L’Ecomuseo Petra d’Asgotto esplora la storia di Nicosia e dei Cappuccini nell’Italia post-unitaria – VIDEO

Giovanni DUrso Marielena Costa
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L’Ecomuseo Petra d’Asgotto ha organizzato nella serata del 24 agosto presso la sala Fraternitas del convento dei cappuccini un evento storico-culturale, proseguendo l’iniziativa dell’anno precedente incentrata su Nicosia al tempo di San Felice. Quest’anno, l’attenzione si è spostata sugli eventi che hanno interessato il convento dei frati minori cappuccini di Nicosia dopo l’unificazione italiana.

Giovanni D’Urso, presidente del comitato tecnico scientifico dell’Ecomuseo e appassionato di storia locale, ha offerto una panoramica dettagliata degli eventi che hanno portato alla spedizione dei Mille in Sicilia, evidenziando il ruolo cruciale del supporto britannico.

D’Urso ha tracciato un quadro storico partendo dal regno di Ferdinando II di Borbone, salito al trono nel 1830. Ha sottolineato come l’apertura del Canale di Suez abbia rafforzato l’influenza britannica sul Regno delle Due Sicilie, in particolare per l’interesse nelle miniere di zolfo siciliane. La crescente insofferenza di Ferdinando II verso l’ingerenza britannica e la sua simpatia per la Francia hanno contribuito a creare le condizioni per l’unificazione italiana, frutto di complesse dinamiche internazionali.

Il relatore ha poi illustrato gli eventi chiave che hanno portato alla spedizione dei Mille, tra cui il rifiuto di Ferdinando II di allearsi con Gran Bretagna e Francia nella guerra di Crimea nel 1855, in contrasto con la scelta del Regno di Sardegna. Ha evidenziato come l’apparente improbabilità del successo di Garibaldi – con soli 980 uomini male armati contro un esercito di 22.000 – sia stata superata grazie al decisivo intervento della flotta britannica e al supporto della massoneria.

La dottoressa Mariaelena Costa, ricercatrice di Storia Moderna presso l’Università di Catania, ha arricchito l’evento con aneddoti e fatti di microstoria, attingendo a diari e monografie di frati cappuccini. Ha narrato la “conquista” garibaldina di Nicosia e le conseguenze delle leggi eversive del 1866, che portarono alla soppressione del convento dei cappuccini e all’espulsione dei frati.

La dottoressa Costa ha descritto le difficoltà affrontate dai frati dopo la chiusura del convento, trasformato prima in caserma e poi in carcere. Ha raccontato come, guidati da padre Alessandro Venuta, i frati siano riusciti gradualmente a ricostruire la loro presenza, acquistando un terreno e costruendo un nuovo convento e una nuova chiesa.

L’evento si è concluso con la presentazione di pubblicazioni e medagliette commemorative legate alla beatificazione di Fra Felice nel 1888, gentilmente concesse dal bibliofilo Giuseppe Raspanti, testimoniando la diffusione internazionale del culto del beato.

Questo approfondimento storico ha offerto ai partecipanti una visione ricca e sfaccettata di un periodo cruciale per la storia di Nicosia e dell’Italia, intrecciando eventi nazionali e internazionali con la storia locale e religiosa.


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