PALERMO (ITALPRESS) – Fibrillazioni nel centrodestra in Sicilia. Si accendono gli animi su alcune nomine, preludio di un autunno caldo sul fronte politico anche in vista delle elezioni europee. La scintilla che ha innescato lo scontro la scelta del nuovo commissario per la depurazione delle acque, Fabio Fatuzzo, e dei suoi vice, Antonino Daffina e Toto Cordaro. Nomi indicati da Fratelli d’Italia ma non graditi agli altri componenti della maggioranza, che hanno fatto quadrato attorno al governatore Renato Schifani che per primo ha alzato la voce.
‘Ho appreso che il Governo nazionale ha recentemente nominato il commissario della depurazione e due suoi vice – ha dichiarato il presidente della Regione, non appena informato delle nomine -. Il mio grande stupore consiste nel fatto che si è passati dal professore Maurizio Giugni, ordinario di ingegneria idraulica, e quindi dotato di altissima competenza e preparazione sul delicatissimo settore che vede la Sicilia particolarmente coinvolta, ad un ex parlamentare che, nel pieno rispetto della sua prestigiosa carriera, non presenta alcuna preparazione specifica. Lo stesso dicasi per uno dei due vice commissari il quale, già assessore nella Giunta Musumeci e poi non più ricandidato, si presenta come ex politico dotato di breve conoscenza della materia acquisita nel volgere del suo ruolo istituzionale. Per non parlare del secondo vice commissario, politico calabrese del tutto ignaro della materia, ma vicino alla politica di quella regione. L’incarico della gestione della depurazione presuppone grandi professionalità specifiche ed indipendenti, in quanto abbraccia anche episodi di gestione finanziaria delicati e tempestivi. Mi auguro che il governo nazionale rifletta attentamente su queste sceltè.
Attorno a Schifani si è schierata tutta l’area centrista, Dc, Mpa, Noi Moderati. Ed anche la Lega, che aveva indicato per il ruolo di commissario l’avvocato Ciro Gallo, ex sindaco di Acquedolci, vicino al senatore Nino Germanà. Gallo era stato nominato il 22 giugno, ma il suo incarico è stato congelato per ulteriori approfondimenti. Poi è arrivato il Decreto di nomina di Fatuzzo e soci, da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri dello scorso 7 agosto, i cui contenuti ancora non sono stati resi noti e sono attesi soprattutto dall’avvocato Ciro Gallo, che annuncia battaglia.
Raggiunto da Italpress, Ciro Gallo ha così riassunto la vicenda che lo ha visto protagonista: ‘Dopo una serie di colloqui avuti con il capo gabinetto del Ministro Pichetto Fratin, lo scorso 16 giugno è stata formalizzata la proposta di nomina del sottoscritto e, il 22 dello stesso mese, è stato emanato il decreto, seppur ancora in attesa di notifica. Addirittura lo scorso 5 luglio, attraverso un atto ufficiale, sono stato convocato, in qualità di commissario, ad una riunione a Palazzo Chigi insieme a tutti i presidenti di Regione. In data 7 luglio però vengo a sapere che un funzionario, senza la firma del sottosegretario o l’indicazione del soggetto istituzionale che ne faceva richiesta, aveva chiesto alla corte dei conti il ritiro del decreto riguardante la mia nomina, seppur già validato, per generici approfondimenti. Approfondimenti non richiesti e non necessari per il Ministero dell’Ambiente, ma voluti astrattamente da Palazzo Chigi. Da allora fino allo scorso 7 agosto, quando ho saputo della nomina dei nuovi commissari, non ho più saputo nulla sulla vicendà. In attesa di leggere il decreto di nomina di Fatuzzo (‘nel quale mi attendo di leggere anche le motivazioni della necessità di un approfondimento sulla mia nominà, commenta Gallo), l’ex sindaco di Acquedolci ha inviato una segnalazione alla Corte dei Conti ‘segnalando che il ritiro per approfondimenti non può sfociare nella sostituzione immotivata dei soggetti già nominatì. Gallo, che si riserva, una volta letto il decreto governativo, anche di fare un esposto alla magistratura amministrativa e contabile (‘anche perchè lo Stato sta pagando 160 mila euro al giorni di sanzioni per questi ritardì, spiega ad Italpress) e di augurarsi ‘che la Presidenza del Consiglio si renda conto di aver sbagliato e torni sui suoi passi o che, comunque, dia delle spiegazioni, visto che aveva tutto il tempo di scegliere qualcun altro al posto mio nei tempi necessarì. Infine, Gallo annuncia ad Italpress che ‘se non sarà fatta chiarezza, oltre che alla Corte dei Conti, mi rivolgerò alla magistratura civile, perchè quando si dichiara che la mia nomina necessitava di ulteriori approfondimenti e non si chiarisce quali siano, si produce anche un danno di immagine nei confronti della mia personà. ‘Certo, questa vicenda che mi ha toccato da vicino, mi ha dato molto da pensare sul sistema delle nomine del Paese. Andrò fino in fondo perchè questa vicenda va chiarita assolutamente. Le regole di diritto valgono per tutti ed in particolare modo non possono essere calpestate dalla pubblica amministrazione governativà, sottolinea Gallo.
Fratelli d’Italia è subito scesa in campo con Giorgio Assenza, capogruppo all’Ars, che difende a spada tratta la scelta delle nomine: ‘Il presidente della Regione Renato Schifani – ha dichiarato il deputato regionale – non avrebbe dovuto criticare così ingiustamente la scelta dei nuovi vertici della Struttura commissariale per la depurazione delle acque. La competenza di Fabio Fatuzzo e dei subcommissari, ai quali va la nostra solidarietà, non può essere messa minimamente in discussionè. ‘Da parte nostra – ha aggiunto Assenza – non ci siamo mai permessi di criticare le nomine di Schifani. Nè quando hanno riguardato ex deputati nè quando, talvolta, i designati si sono dimostrati degli ‘scienziatì’.
Dichiarazioni che hanno scatenato la reazione delle forze di Centro che si sono schierate attorno a Schifani. Tra i primi, il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Stefano Pellegrino: ‘Quando la battaglia politica scade nella volgarità e nell’insulto, le parole qualificano chi le pronuncia – ha dichiarato -. Il Presidente Schifani ha sempre guardato ben oltre appartenenze e affiliazioni, puntando ai risultati alla qualità, come dimostrato dalle critiche da lui rivolte in passato ad un sub commissario nominato dal centrodestra. Allo stesso tempo, le nomine fin qui fatte dal Governo e dal Presidente Schifani sono sempre state improntate unicamente ad un criterio: la valorizzazione di professionalità e storie personali che possano operare bene e per il bene delle nostre comunità. Un esempio per tutti, quello di Jolanda Riolo, che poche settimane dopo la nomina alla guida dell’Irfis è stata nominata Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica. Chi oggi offende con parole volgari le persone nominate dal Governo regionale fa solo male a sè stesso, squalificandosi ulteriormentè.
Non si è lasciata attendere la presa di posizione della Democrazia Cristiana, con Carmelo Pace, capogruppo all’Ars: ‘Il Presidente Renato Schifani ha sempre caratterizzato il proprio operato per puntualità e rispetto degli alleati, soprattutto quando si è trattato di argomenti importanti: ha coinvolto i partiti della coalizione e questo metodo gli va riconosciutò. ‘Non solo – ha aggiunto -, sarebbe opportuno che questo modo di rapportarsi divenisse patrimonio della coalizione intera a tutti i livelli della politica. Francamente non comprendo le prese di posizione distoniche, non fanno certo gli interessi di una coalizione che, al contrario, pur rispettando le ragioni di tutti, deve sforzarsi di fare sintesi e rimanere unita. Ed in particolare, sforzandosi di individuare sempre figure competenti ed idonee a ricoprire ruoli strategici per migliorare la nostra terrà. E poi, Massimo Dell’Utri, coordinatore regionale di Noi Moderati: ‘Con riferimento alla nomina di Fabio Fatuzzo a Commissario straordinario unico per la depurazione, Noi Moderati si riconosce pienamente nel giudizio e nelle forti perplessità manifestate dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifanì. Sulla stessa scia l’assessore regionale del Mpa Roberto Di Mauro: ‘Riteniamo legittimo e doveroso il rilievo fortemente critico del Presidente della Regione Renato Schifani sulla nomina dei nuovi vertici commissariali per la depurazione. Buona parte dei deficit riscontrati nella materia con le relative sanzioni si registrano in Sicilia ed è singolare non avere consultato il Presidente della Regione ‘autonomà che, al di la della logica delle appartenenze e dell’esperienza politica, ha contestato una scelta che avrebbe dovuto orientarsi verso figure dotate di alta specifica professionalità, al fine di potere rimuovere agevolmente gli ostacoli e gli indugi che hanno determinato una condizione oramai insostenibile. Data la delicatezza della materia e alla vigilia di una stagione carica di impegni, auspichiamo un costruttivo confronto risolutore di ogni incomprensionè.
E poi la Lega, con una nota ufficiale della Lega Sicilia per Salvini Premier: ‘Apprendiamo con perplessità della nomina da parte del ministro degli Affari Europei, di concerto con il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, del nuovo Commissario straordinario unico per la depurazione delle acque e dei due suoi vice. Si tratta di un incarico che richiede una particolare competenza tecnica, posto che la struttura svolge un’attività tecnico – amministrativa estremamente delicata. Visto il grande impatto per il sud del Paese, e per la Sicilia in particolare, auspichiamo che il governo nazionale possa rivedere tale decisione dei ministri competenti, nella prospettiva di garantire una gestione ottimale della depurazione delle acque, un bene essenziale per la salubrità del territorio e della salute pubblicà.
Un fronte anti Fdi sulle nomine che vede in particolare, in Sicilia, le forze del centro adunarsi attorno al governatore Renato Schifani, che proprio nei giorni scorsi aveva lanciato un appello all’unità delle forze moderate: ‘Non sono candidato alla leadership di Forza Italia e voterò per Antonio Tajani, ma bisogna fare in modo che il partito da leaderistico diventi pluralistico. Fermo restando che il simbolo di Forza Italia e il nome di Berlusconi per noi sono irrinunciabili. C’è però una vasta area popolata da persone che fanno riferimento diretto al Partito popolare europeo. Ed è lì in quell’area che dobbiamo cercare nuove aggregazionì. Per Schifani bisogna dare seguito ‘all’ultima ambizione di Silvio Berlusconi sul Partito repubblicano. Fino a pochi giorni prima della sua scomparsa parlava con entusiasmo dell’aggregazione di altri soggetti dell’area liberale e moderata per un nuovo e più ampio movimento. Io preferisco muovermi secondo quello che è sempre stato il desiderio di Berlusconi: aggregare e mai dividere. Lo stesso Berlusconi anteponeva la creazione di un’area liberale, riformista e moderata agli egoismi personali e soggettivi. Ora dobbiamo mettere in pratica quel progetto e quella visione di società rinnovandoci in una logica di perimetrò.
Il quadro che si delinea in Sicilia è quello di un fortissimo centro dialogante con la Lega, dati anche gli ottimi rapporti tra il presidente della Regione, Renato Schifani, ed il vicepremier Matteo Salvini.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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